Turismo, chiusi i monumenti della Catania romana

Turismo, chiusi i monumenti della Catania romana
CATANIA – “Da anni denunciamo accoratamente la chiusura alle visite dei tre importanti siti archeologici di epoca romana di Catania, Anfiteatro e Terme della Rotonda e dell’Indirizzo, ma questi alla faccia del turismo continuano a rimanere, come in questi giorni festivi, ancora non visitabili per mancanza di personale o meglio per penuria di fondi regionali poiché tali siti sono direttamente gestiti dal Governo regionale perché di sua proprietà, sebbene le insegne apposte all’ingresso dei siti dicano, in modo del tutto surreale, che sono aperti al pubblico: siamo o no in Sicilia siamo o no amministrati da politici incompetenti e interessati?! Il Governo – afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia –  da anni in crisi economica con un disavanzo di oltre un miliardo ma nonostante tutto che sperpera milioni di euro pubblici per attività che non portano alcun beneficio alla Sicilia e ai suoi cittadini ma sicuramente utili per varie passerelle di personaggi politici e non, per enti regionali obsoleti come l’Istituto regionale di Incremento Ippico da ‘Regno di Sicilia” e d’iniziative collegate a esso come le futili e inconcludenti iniziative come la Fiera mediterranea del Cavallo e la Coppa degli Assi: ci chiediamo: forse i presidenti della Regione  che si sono susseguiti da decenni, hanno pensato che la Sicilia fosse una regione del profondo far-west e non di una nazione civile europea? Non solo ma tali manifestazioni indirettamente incoraggiano attività illegali a danno dei cavalli e della legalità come corse clandestine e macellazioni illegali, gestite queste di solito da organizzazioni criminali che da decenni di fatto continuano a esistere quasi indisturbate”.
“Sicuramente non dimentichiamo (anche se la Regione continua a farlo) che il Teatro Sangiorgi e chiuso agli spettacoli da anni e nello stesso tempo il Teatro Massimo non sa se potrà continuare a realizzare i previsti spettacoli della stagione sinfonica e operistica in corso. Sarebbe questo – sostiene Lisi – l’interesse delle Istituzioni nel valorizzare e promuovere un turismo che dovrebbe essere, in teoria, una ‘miniera d’oro’ per  la nostra Sicilia considerata tra le regioni più ricche di storia, di beni e bellezze culturali d’Italia e d’Europa? Ci sarebbe da chiedersi come si può continuare a votare politici che fanno solo i propri interessi a discapito del turismo, vera fonte di ricchezza per la Sicilia, e di tutti quei servizi primari e disoccupazione che da anni condannano la Sicilia e a restare ultima per qualità della vita e ricchezza pro capite in Italia”.

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