Daniele Lo Porto
CATANIA – Un biglietto aereo per Milano, comprato in questi giorni, costa tra i 400 e i 500 euro, prezzi più abbordabili su Torino, il costo medio per un volo è di 350 euro, mentre per Bologna e Venezia ci vogliono tra i 300 ed i 400 euro, ed in media una somma pari a 250 euro per Genova. Su Roma, con 170 euro a persona, si può andare e tornare. Insomma, il caro tariffe aeree, quando le partenze non sono programmate con largo anticipo, resta una costante negativa per i siciliani, durante l’estate.
“Per il terzo anno consecutivo registriamo costi quasi insostenibili per i collegamenti con il Nord Italia – denuncia il segretario generale della Ugl etnea, Giovanni Musumeci -. La cosa che ci fa più rabbia è che, nonostante tutte le prese di posizione giunte da più parti, in questi anni non si è fatto ancora nulla per mitigare una situazione che, indubbiamente, penalizza l’utenza formata soprattutto dai lavoratori, dagli studenti, dalle migliaia di turisti che si muovono sul territorio nazionale e, principalmente, da chi ha bisogno di cure”.
Dalla protesta, alla denuncia, adesso bisogna passare ai fatti, secondo l’organizzazione sindacale: “Abbiamo assistito al dibattito sulla dichiarazione di insularità che, da Bruxelles a Palermo non ha ancora portato né risultati, né vantaggi per la Sicilia e i siciliani. In compenso all’Assemblea regionale c’è in discussione una proposta di referendum popolare ed un disegno di legge per far inserire dal parlamento nazionale una modifica nello Statuto della nostra regione con l’aggiunta del principio di insularità. La seconda iniziativa è molto urgente – sottolinea Musumeci – e, per questo, crediamo che i parlamentari regionali debbano approvarla subito così da impegnare i loro partiti ed a portarlo entro fine anno all’esame di Senato e Camera per porre fine a questa vergognosa penalizzazione per la Sicilia ancora, purtroppo, fortemente svantaggiata”.
Dal Giornale di Sicilia.