Un capezzolo vi seppellirà

Un capezzolo vi seppellirà

di Erica Donzella
editor e scrittrice

La notizia in sé mi ha fatta sorridere, perché pensavo fosse Lercio, e invece era Libero. Tralascerò in questa sede (e dentro lo stupore schifato) quel titolo che somiglia a un nucleo densissimo di bullismo, sessismo e propaganda moraleggiante.

Quello che penso è che ci sia un problema, non rispetto a Carola Rackete che va in questura senza reggiseno (non c’è mai stato un problema rispetto alla Rackete in generale), né che ci si possa più stupire della vacuità mentale di alcuni giornalisti, né che il popolino abbocchi all’amo dell’odio più superficiale. Il problema è il corpo, ancora una volta, soprattutto quando diventa “oggetto” di polemica.

Perché un seno che si intravede da una canotta riesce a fare indignare una massa composta da un certo numero di persone? Perché Carola era al cospetto di qualche autorità che improvvisamente mette da parte il caso Sea Watch e si mette a misurare in che misura un capezzolo debba rendersi visibile. Io me lo vedo il procuratore che ferma tutta la macchina procedurale, i colleghi, la stampa per urlare indignato: “Ehy, cos’è quel coso? Che indecenza!”.

Rido solo immaginando una scena simile. Rido un po’ meno quando penso all’esigenza di inventare storie fantastiche e stupide su un reggiseno, reo di non essere stato indossato.

Stupor mundi. Una donna non è ancora libera di autodeterminarsi rispetto a ciò che puoi mettere o meno sotto degli indumenti? Gli uomini non portano il reggiseno (potrebbero anche farlo, chi se ne frega!), ma i capezzoli li hanno anche loro. Perché nessuno si indigna quando, in alcune circostanze, si vedono i loro come freccine che indicano qualcosa?

Perché la nostra morale comune è settata su un puritanesimo ipocrita che simula un decoro riservato alle sole donne e non si riesce proprio ad accettare che capezzoli e seni possano vedersi persino su una foto erotica online.

Però poi conosciamo ogni singola categoria di YouPorn. E no, lì i capezzoli non indignano né procuratori né direttori editoriali.

A questo punto devo correggermi: il problema è ancora Carola e quello che rappresenta. Il problema sono le donne come Carola e i loro capezzoli spregiudicati, sono loro che fanno le rivoluzioni e salvano gente in mare.

Indignatevi davvero. Perché un capezzolo vi seppellirà.

Instagram: @the_bookeditor / donzellaerica@gmail.com

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *