Un'impresa su cinque in Sicilia ha forti potenzialità di crescita. Ragusa e Agrigento le province più virtuose

Un'impresa su cinque in Sicilia ha forti potenzialità di crescita. Ragusa e Agrigento le province più virtuose

di Saro Faraci

Ogni tanto qualche buona notizia, in mezzo ad una marea di dati e numeri che dipingono il 2020 come annus horribilis per l’economia dell’Italia. La buona notizia è che nel Belpaese ci sono almeno 179.000 imprese con forte propensione alla crescita nei prossimi anni. Proprio a queste imprese spetterà il compito di trainare il rilancio della locomotiva Italia, creando opportunità di sviluppo per altre imprese ed occasioni di nuovo lavoro specialmente per i giovani e le donne.

L’indagine Cerved

Una recente indagine è stata pubblicata da Cerved, una delle più importanti agenzie di informazioni commerciali. Impiegando una vastissima base di dati – è di 878.000 bilanci il perimetro delle imprese analizzate – Cerved ha elaborato un growth index, un indicatore della crescita aziendale. L’indicatore prende in considerazione innanzitutto l’organizzazione e la performance delle aziende. Poi esamina la potenzialità dei settori dove tali aziende operano. Quindi include nell’analisi la dinamicità del territorio di provenienza di tali imprese. Infine, tiene conto pure della digital capability, cioè capacità delle aziende di innovare nelle nuove tecnologie.

Il quadro che viene fuori è veramente interessante. Aziendalmente parlando, il Paese è spaccato in due.

Da un lato, ci sono le imprese che non crescono. Quelle con scarsa propensione alla crescita sono il 28,7% e quelle con bassa propensione alla crescita sono il 22,4%. Dall’altro lato, ci sono invece le imprese con più elevate potenzialità. Quelle che manifestano una moderata propensione alla crescita rappresentano il 28,5% del campione analizzato. Quindi, le imprese con forte propensione alla crescita che sono il 20,4%.

Dunque, un’impresa su cinque in Italia è destinata a crescere di più nei prossimi anni. Di per sé questa è già una buona notizia, tenuto conto che nel corso del 2020 tutti i principali indicatori di andamento dell’economia e delle imprese sono decisamente peggiorati per via della crisi da pandemia.

Le Regioni

Dal punto di  vista territoriale, la Lombardia è la regione che presenta il maggior numero di imprese ad alta potenzialità di crescita (43 mila), seguita da Veneto (20 mila) ed Emilia Romagna (18 mila). In termini di incidenza delle imprese ad alto potenziale sul totale delle imprese, l’area che fa registrare percentuali più alte è il Nord-Est, con Trentino Alto Adige (29,2%), Veneto (29%), Friuli Venezia Giulia (29%) ed Emilia Romagna (28,4%) che guidano la classifica. Le regioni caratterizzate da una minore incidenza di imprese con forte potenziale di crescita sono il Lazio (19%), la Calabria (19,1%) e la Sardegna (19,2%).

La Sicilia si difende. Sono 7.673 le imprese considerate da Cerved ad elevata crescita. Sono pari dunque al 21% di tutte le aziende siciliane. Le province di Ragusa (24%) e di Agrigento (23,5%) sono oltre la media regionale: in quei territori, dunque, ci sono proporzionalmente più imprese innovative che nelle altre province. Catania e Palermo registrano valori rispettivamente del 21,9% e del 20,5%. Decisamente sotto la media la provincia di Messina dove solo il 17,2% di imprese sono ad elevato potenziale di crescita.

I settori

A livello settoriale, la gran parte delle 179 mila imprese con forti potenzialità di crescita opera nel macrocomparto dei servizi (101 mila). A seguire, i settori: industria (50 mila), costruzioni (11 mila), energia e utility (8 mila) e agricoltura (5 mila).

Se si considera, invece, l’incidenza delle imprese con forti potenzialità di crescita rispetto al totale delle aziende appartenenti al settore è l’industria a far osservare una maggiore percentuale di imprese propense alla crescita (52%), seguita dal comparto energetico e delle utility (50,5%) e da quello agricolo, in cui il 44,2% delle imprese presenta un forte potenziale di crescita. Percentuali più basse si registrano per i servizi, dove le imprese più promettenti sul piano della crescita sono un quinto del totale, e le costruzioni, dove solo il 10% presenta buone prospettive di crescita del business. Il settore manifatturiero, dunque, risulterà quello trainante per la ripresa economica del Paese

Dettagliando ulteriormente l’analisi, i risultati si presentano ancora più interessanti. I 1.500 settori analizzati da Cerved sono stati suddivisi in base alla numerosità di imprese.

Considerando i settori con meno di mille imprese, quelli che fanno registrare l’incidenza più alta di imprese con forte propensione alla crescita sono la fabbricazione di medicinali (96,8%) e la produzione di apparecchi elettromedicali (91%).

Tra i settori con più di mille imprese, le percentuali più alte di aziende con forti prospettive di crescita si osservano per i laboratori di analisi cliniche (83,8%), i supermercati (77,6%) e la produzione di software (74,8%). Sono questi i settori che cresceranno di più nei prossimi anni.

Le piccole e medie imprese

Restringendo l’analisi alle sole piccole e medie imprese, che rappresentano il tessuto vitale dell’economia del Paese, emergono ulteriori dati interessanti.

Il settore con il maggior numero di aziende in prospettiva performanti è quello della produzione di software (2.531 aziende), seguito dai lavori di meccanica generale (2.165). In termini di incidenza sul totale a prevalere è la fabbricazione di carta e cartone da imballaggio (95%).

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