Un'infiorata a Macchia di Giarre per ricordare i martiri per la fede


 
 
 

GIARRE – Un tappeto di composizioni artistiche per ricordare che la fede è essa stessa una missione da difendere fino a sacrificare la propria vita. Come la gente ha sempre gettato dei petali di fiori lungo la strada al passaggio di Gesù, così i missionari hanno sparso il loro sangue lungo la strada che porta a Cristo. Don Mario Fresta, parroco della chiesa Maria SS. della Provvidenza di Macchia, attraverso l’appuntamento liturgico del Corpus Domini, non ha esitato ad accendere la luce dei riflettori su quei martiri della fede i quali hanno deciso di seguire le orme di Cristo perchè consapevoli che il loro sangue versato rappresentava un prezioso strumento di redenzione dell’umanità. A comprovare la sacralità della quale era intriso l’evento tradottosi nella realizzazione dei quadri artistici, è stata la materializzazione di un fenomeno singolare. La mattina di giorno 2 giugno, durante la “costruzione” dei quadri da parte dei vari gruppi parrocchiali macchiesi, si è verificato un terremoto avvertito da tutta la frazione di Macchia. Tuttavia, la chiesa Maria SS. della Provvidenza è stata l’unico sito nel quale il sisma non è stato percepito. L’episodio è sembrato voler significare che nulla trema laddove il divino è entrato in comunione con l’umanità. Sono stati ben dieci i quadri realizzati dai rispettivi gruppi parrocchiali lungo la pavimentazione della navata centrale della chiesa Maria SS. della Provvidenza. Tale tappeto infiorato ha arricchito la celebrazione eucatistica presieduta da don Mario Fresta, nel corso della quale egli ha ricordato la figura del parroco iracheno martire,  don  Ragheed Ganni, ucciso dall’Isis. Don Mario ha sottolineato che il sacerdote fu ucciso perchè aveva deciso di non chiudere la chiesa e di dare la possibilità ai parrocchiani di partecipare all’Eucarestia. Tale personaggio è assurto a simbolo degli iracheni che vivono il dramma della persecuzione. Don Ragheed, come ha sottolineato don Mario Fresta, aveva deciso di rimanere al fianco dei suoi fedeli. La questione relativa alla fermezza con la quale don Ragheed donò il suo sangue e la sua vita, si intreccia armoniosamente con il tema in ordine al quale l’Eucarestia restituisce ai cristiani la vita che i terroristi cercano loro di togliere. Don Mario Fresta ha anche sottolineato come l’umanità intera è il corpo di Dio e che il sangue dei martiri acquista senso grazie al sangue versato da Cristo.L’infiorata pertanto, è stata dedicata alla persecuzione cristiana in paesi specifici dove oggi essere cristiani, rappresenta un pericolo. Conseguentemente sono stati raffigurati diversi Stati con dei simboli che rimandano al concetto dell’uccisione di ferventi cristiani, perseguitati ed eliminati per via della loro fede. Ecco l’elenco dei quadri artistici, per la cui realizzazione i compositori  si sono ispirati al tema della persecuzione come passaggio cui non si può sottrarre chi si dona a Dio: il gruppo degli “Adoratori” ha realizzato un quadro raffigurante il Cristo risorto. A comporlo è stata la famiglia Vecchio. Il quadro dedicato al Pakistan è stato invece realizzato dal gruppo delle suore serve della Divina Provvidenza coordinato da suor Teresina, madre superiora dell’istituto casa dell’Addolorata di Macchia. Il quadro raffigura il “Minar-i Pakistan (Torre del Pakistan) e fa riferimento al giorno dell’indipendenza che sancì la seperazione del predetto Stato dall’india. La composizione è stata realizzata da Chiara Rapisarda. Il gruppo dei giovani, coordinato da Marinella Leonardi, ha invece realizzato una composizione dedicata all’Afghanistan, nella quale campeggia un palo con una fiamma e una croce in cima, con  uno sfondo che richiama strutture ecclesiastiche. Il quadro è stato realizzato da Rita Guarrera, supportata da Simone Caruso. Il gruppo liturgico, con Rosetta Petrella,  ha invece raffigurato il corno d’Africa con Etiopia, Somalia, Eritrea ed annessi Arabia Saudita e Yemen. A realizzare tale composizione, è stato Antonino Longo. Diversamente, la commissione della festa per la “Madonna della Provvidenza”, ha realizzato un quadro dedicato alla Siria. Gli ideatori sono stati Angelo Vecchio e Giusy Grimaldi. Nel quadro campeggia Cristo che abbraccia un fedele. Il gruppo “Ministranti” invece, con don Anthony Raj, Isidoro Guglielmino e Nunzio Cosentino, ha realizzato un quadro incentrato sul Congo. Nel quadro veniva raffigurato il Congo ed una chiesa scura che arde. Il gruppo della corale “Notre Dame de Lourdes”, con Vera Caltabiano, ha realizzato un quadro dedicato all’Egitto. Un cerchio di fiori contorna la figura di Mosè e  le piramidi, celebrando l’esodo e dunque la liberazione degli ebrei dalla schiavitù d’Egitto. Nel quadro campeggia la croce, simbolo dei cristiani copti d’Egitto.  Il quadro è stato realizzato da Emanuela Marchetti e Benedetta Barbagallo.Il gruppo catechistico, la cui responsabile è Rosamaria Raiti, si è invece ispirato all’India, raffigurandola. Alla sua realizzazione ha partecipato Lucia Cardillo. All’interno dell’India, dove si osserva il rito cristiano siro- malabarita, è stato rappresentato il mausoleo “Taj Mahal”. Il gruppo dei “Missionari” ha invece incentrato il quadro sull’Iraq, sede dei cristiani caldei. Tale lavoro, che ha avuto l'”imprimatur” di Enzina Sorbello e del diacono Lorenzo Schillaci, è stato realizzato da Carmelo Caragliano.  Esso raffigura una chiesa diroccata e un cristiano che prega in ginocchio. Infine, il gruppo degli “Ambasciatori in Cielo”, rappresentato da Giuseppe Romeo e Barbara Mallica ha raffigurato la Cina e la muraglia cinese. Il lavoro in questione è stato realizzato da Antonino Longo. I materiali impiegati per la realizzazione dei quadri sono stati sale colorato, riso, polenta, vari tipi di semi, farina e sabbie colorate. Ecco l’elenco delle immagini dei martiri presenti:  Shehzad Masih, Shama Bibi, poi Andrea Santoro, ucciso a Trabzon mentre pregava, Annalena Tonelli, Idalina Gomes, Therese Deshade Kapangala (Congo), Maria Elizabeth, Padre Altamirano Carrillo, ucciso dai killer nel Nayarit, regione contesa dai narcos in Messico, Anselm, Marguerire, Judir, Reginette, Wasim Sabieh, Saad Abdal, Declan O Toole (sacerdote irlandese missionario in Uganda e ucciso nel 2002).
Umberto Trovato

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