Viaggio nel futuro, biglietto di sola andata. Gli universitari catanesi ospiti di Free Mind Foundry


Saro Faraci

ACIREALE – Simone Massaro è uno di quegli imprenditori che la letteratura aziendale definirebbe visionario. Fondatore ed amministratore di Baxenergy, una società informatica specializzata nella realizzazione di software per le energie rinnovabili che vanta tra i propri clienti Enel ed altri colossi energetici, è socio e animatore di alcune start up nel campo della sensoristica e dell’industria videoludica, ma è soprattutto il promotore di Free Mind Foundry, la fucina delle menti libere, uno dei più moderni centri di innovazione digitale in Italia, inaugurato dal Vescovo Antonino Raspanti lo scorso luglio ad Acireale nei locali del Credito Siciliano che lo ospita, unitamente a sette aziende dell’informatica e del digitale, per un totale di circa 180 persone fra dipendenti e collaboratori. Un imprenditore visionario lo si riconosce da come parla, come si muove, come interagisce con i suoi interlocutori, dalla confidenza che ha col futuro, dalla familiarità che possiede con tutto ciò che significa esplorazione e creazione di nuove opportunità. Un imprenditore visionario è soprattutto uno che conosce bene il proprio mestiere ma si preoccupa costantemente di vedere oltre, perchè anche mestieri e lavori stanno cambiando rapidamente.

Della storia di questo imprenditore poco più che quarantenne laureatosi all’Università di Catania e poi emigrato negli Stati Uniti per ben dodici anni per fare esperienza fra i colossi dell’informatica mondiale, in primis Microsoft, anche questo giornale si è occupato più volte.  L’ingegnere Simone Massaro, rientrato da qualche anno a Catania dove ha localizzato la sua creatura Baxenergy inizialmente promossa in Germania, ha l’ambizione di trattenere in Sicilia i giovani talenti laureati, provando però a valorizzarli in un contesto competitivo ed internazionale. La ubiquità delle tecnologie digitali lo aiuta moltissimo in questo ambizioso progetto di sviluppo. Oggi una giovane azienda informatica può essere presente in tutto il mondo, come fa Baxenergy, mantenendo il cuore delle attività produttive a Catania. Solo che, a differenza del passato, queste attività produttive non sono più di tipo manufatturiero, ma sono immateriali e pertanto richiedono costantemente tensione all’innovazione, propensione alla ricerca, e un habitus mentale che sia realmente internazionale.

Ieri pomeriggio una quarantina di studenti del corso di Innovation e Business Models del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania, un insegnamento tenuto interamente in lingua inglese nell’ambito dell’offerta didattica del corso di laurea in Direzione Aziendale, si sono intrattenuti per quasi un’ora e mezza con Simone Massaro, dopo aver visitato i locali del Free Mind Foundry accompagnati nel tour dalla dottoressa Angela Pontorno responsabile del capitale umano di Baxenergy. Sono stati letteralmente “catapultati” nel futuro dell’innovazione digitale e delle tecnologie abilitanti di Industria 4.0. Hanno appreso che realtà augmentata e virtuale, due cavalli di battaglia della moderna industria videoludica, prenderanno sempre più piede in molti settori, dal turismo alla medicina, dalla domotica al mondo dell’istruzione. Hanno intravisto l’automobile del futuro quella che, come sta facendo Tesla in America, monta a bordo oltre 60 telecamere in grado di scandire l’ambiente circostante a 360 gradi, e pertanto abilitata alla guida con il pilota automatico. Ma Google però sta andando oltre. Hanno scrutato dentro i grandi cambiamenti del mondo informatico, con l’affermazione di Internet of Things e della machine learning, lo sviluppo della robotica e la diffusione della “blockchain” come filosofia di democratizzazione della rete Internet. A questi studenti, che provengono da studi aziendali, è stato spiegato come funziona il mondo dei bitcoin che si sviluppa sempre di più, minacciando di rivoluzionare la finanza globale. Il loro futuro, come ha sottolineato l’imprenditore catanese, sarà sempre più nel campo della gestione dei dati a servizio delle imprese, rimescolando pertanto vecchie e nuove competenze, creando nuovi mestieri, facendone scomparire altri.

Simone Massaro ha staccato un biglietto di sola andata per il futuro, chiedendo ai giovani per il momento di non fare subito ritorno alla base. La cosa bella, lo hanno scoperto gli stessi universitari ieri pomeriggio, è che il futuro sarà proprio la Sicilia, come dimostrano tante altre esperienze virtuose nel campo dell’information technology che sono nate in questi anni nel cuore dell’Etna Valley, che stanno crescendo e stanno creando nuove opportunità professionali per i giovani. Siamo forse sognando?

Immagini gentilmente concesse da Free Mind Foundry

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