VIDEO - Emozioni rossazzurre, Salvo La Rosa: "Credo nel primo posto se..."

CATANIA – Con una rete a metà ripresa gli etnei riescono ad avere la meglio sul Siracusa, risultato di misura, ma legittimato da una prestazione qualitativamente superiore e da diverse palle gol sprecate, soprattutto nel primo tempo. Francesco Ripa ne ha avute almeno tre nella prima frazione di gioco e un’altra nella ripresa, palle “sporche” se vogliamo, ma che con un pizzico di forza e precisione in più sarebbero potute finire in rete. Se il risultato è stato sbloccato solo nella ripresa il merito è anche del portiere Tomei sempre pronto e reattivo. Paradossalmente dopo il vantaggio il Catania ha meritato il risultato ottenuto, frutto anche del cambio di passo apportato pochi minuti con gli innesti di Manneh e Di Grazia, due esterni veloci, al posto di Porcino e Barisic, che comunque non avevano demeritato. La velocità di Manneh, però è devastante per qualsiasi avversario, come ha dimostrato in più occasione. Poi il cambio Curiale per Ripa si è rivelato fortunatissimo, perché la prima palla toccata dall’attaccante si è trasformata in gol.

Lucarelli ha schierato il 3-5-2 che però ben presto si rivela il classico 4-3-3 non Marchese arretrato sulla linea dei terzini, opposto al rientrante Semenzato, e Barisic avanzato al fianco di Ripa, con  Mazzarani che affianca Lodi,   assistito da Porcino e Biagianti, che durante la pausa ha superato i problemi a un ginocchio. Il Siracusa risponde con uno schieramento molto prudente, solo Bernardo sul fronte offensivo: la voglia di riscatto degli etnei crea timore. La tifoseria etnea non risponde all’appello  di Cristiano Lucarelli: ampi spazi vuoti sugli spalti. Settore ospiti interdetto ai tifosi azzurri per motivi di ordine pubblico. Insomma, alla fine sono poco più di 9.000 i paganti, addirittura in meno rispetto altre partite interne.

La prima frazione di gioco è molto tattica. Le due squadre concedono poco agli avversari. Il Catania è più intraprendente  e crea qualche opportuni. Aya dopo appena 4’ minuti non riesce a centrare lo specchio della porta di testa, poi sono Ripa e Lodi e ancora Ripa, al termine di una bella triangolazione con Porcino, a non essere precisi, sempre di testa. Il Siracusa non entra praticamente mai nell’area di rigore rossazzurra, mentre l’ultima opportunità per i locali è al 45’: tiro-cross di Porcino deviato, la palla è invitante a pochi metri dalla porta, Ripa pressato calcia debolmente e Tomei riesce a salvarsi di piede. Pioggia di fischi per capitan Biagianti e compagni che rientrano nello spogliatoio. La prestazione della squadra di Lucarelli non è deludente, si corre su ogni pallone, ma la qualità del gioco risente probabilmente ci una certa tensione, oltre che della sapiente ragnatela degli avversari.

Nella ripresa si ricomincia senza cambi. Una punizione di Lodi, velenosissima, indirizzata all’incrocio, viene allungata da Tomei in calcio d’angolo.  Al 12’ Ripa esalta ancora la reattività del portiere ospite con un tocco in mischia. Porta stregata.  Con le prime sostituzioni cambia l’andamento della partita. Manneh e Di Grazia, uno con sfondamenti in profondità, l’altro con slalom eleganti, mettono in difficoltà la difesa avversaria. Dalla parte opposta l’unico intervento di Pisseri è su una traiettoria di Catania deviata da Aya. Poi un colpo di bacchetta magica: Biagianti per Lodi che di prima intenzione, spalle alla porta, lancia Curiale, appena entrato, che brucia sullo scatto il portiere avversario in uscita.

I rossazzurri continuano in crescendo, arrivano finalmente gli applausi. Si stringono i denti e si lotta su ogni pallone, anche la condizione atletica sembra migliorata rispetto all’ultima partita interna contro il Cosenza. Il Siracusa non va oltre un tiraccio dalla distanza, mira alta, di Mangiacasale al 45’. L’inseguimento al l Lecce continua.

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