Lo spot è salvo e anche l'Etna. Nessun caso di malaburocrazia e la politica non ha fatto il miracolo

 

CATANIA – Nessun caso di malaburocrazia, ma il rigoroso rispetto di tempi e procedure. Tiziana Lucchesi, direttore del Parco dell’Etna, puntualizza alcuni punti dopo il polverone mediatico che si è scatenato per il “no” alla richiesta di un importante gestore telefonico per la realizzazione di uno spot televisivo sul vulcano (foto di Fabrizio Villa).

Ritardi che sarebbero stati risolti dopo l’intervento del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, e degli assessori regionali Sandro Pappalardo e Ruggero Razza. Ma, in realtà, precisa la dirigente, le cose sono andate così:  “Premesso che a tutt’oggi non è pervenuta all’Ente alcuna richiesta, né ufficiale né informale da parte della suddetta Azienda di telefonia mobile, – In data 11.10.2018 è pervenuta all’ente una richiesta via email, non firmata, di tale Massimiliano Villani, in cui si chiedevano informazioni sulla “possibilità di effettuare delle riprese cinematografiche nel parco dell’Etna…….per un noto brand..”. In detta mail si indicavano alcuni link per “visualizzare quello che intendiamo e che dovremmo in parte riprodurre”. I video indicati presentavano lo svolgimento di attività di downhill che si svolgevano con modalità tali da non potere essere autorizzate in zona “A” di Parco. Si invitava pertanto per le vie brevi ad individuare, anche con l’assistenza di personale del Parco, siti diversi fuori dalla zona di riserva integrale. – In data 17.10.2018 perveniva richiesta, anche questa non firmata, da parte del “location coordinator” della società Akita Film srl di Milano che, indicando la data del 26 ottobre 2018 per l’effettuazione delle riprese per “una nota marca di telefonia mobile”, forniva altri dettagli per riprendere “alcuni atleti di downhill in bici”, indicando tra gli altri anche il sito “Crateri Silvestri Sommitali”. – In data 19.10.2018, l’Ente, anche in considerazione dell’approssimarsi della data indicata per lo svolgimento dell’attività, ai fini del rilascio dell’autorizzazione, ha richiesto una integrazione documentale e l’indicazione dei siti dove potere svolgere l’attività di downhill. – Soltanto nel pomeriggio del 22.10.2018, e a seguito di un incontro avvenuto presso la sede con il sig. Matteo Bertocchi , un responsabile della società Scoutit di Siena, veniva finalmente trasmessa sempre dalla società AKITA Film srl, una formale richiesta, con la documentazione indispensabile per il rilascio dell’autorizzazione, e con l’indicazione, per la prima volta, della azienda Vodafone, da parte della quale continua comunque a non esserci alcuna richiesta, e delle precise modalità di svolgimento dell’attività di downhill, con una sola bicicletta e, comunque , solo e sempre con l’assistenza e la supervisione di personale del Corpo Forestale. – Alla luce della documentazione prodotta e della specifica sulle modalità di svolgimento dell’attività, in data 23.10.2018 l’Ente ha rilasciato il provvedimento autorizzativo alla società AKITA Film srl di Milano, nella persona del suo responsabile di Produzione Massimiliano Villani. Questi i fatti. Questa è la procedura adottata e regolamentata dall’Ente Parco, uguale e corretta e valida sia per le “piccole” richieste di autorizzazione, sia per quelle dei “grandi” colossi.

Procedura che deriva da normative che tutelano un bene di interesse comune, un bene paesaggistico, un vulcano attivo, iscritto alla prestigiosa WHL dei siti Unesco, pari ai beni architettonici che vengono tutelati da altrettante norme di tutela di beni culturali. Spiace, pertanto, che tali procedure vengano sminuite e interpretate in maniera inesatta da chi dovrebbe agire in ugual modo per siti di analoga importanza. Spiace anche che si lasci intuire che è sufficiente un limitato numero di telefonate per modificare l’applicazione delle norme. Spiace che con determinate dichiarazioni si faccia pensare che la politica possa modificare le regole. I fatti sono quelli cronologicamente ed esattamente riportati sopra. Il resto è chiacchiera e protagonismo. Il fine lo lasciamo intuire a chi legge. Il nostro augurio è che il quotidiano che riporta articoli “urlanti” in prima pagina verifichi, nel futuro, la veridicità delle informazioni pubblicate e che, nel presente caso, riporti prontamente una doverosa smentita.

E, con la soddisfazione di tutti, il fascinoso attore Patrick Dempsey (nella foto in alto) sarà il testimonial di u gestore telefonico e del nostro vulcano.

D.L.P.

2 Comments

  1. Ma che enorme supercazzola, non sa come arrampicarsi sugli specchi.
    Excusatio non petita, accusatio manifesta

    1. Ma cosa c’entra la locuzione latina finale. Prima di commentare fatti, che peraltro non si conoscono, sarebbe opportuno astenersi.
      Ma oltre a ignorare i fatti, il “commentatore” dovrebbe sapere che è diritto di chiunque richiedere la rettifica di notizie errate, inesatte o ingiustamente lesive, come in questo caso, addirittura di un Ente pubblico.Ha fatto bene il direttore del Parco a chiarire come stavano effettivamente i fatti.Anzi si ritiene doveroso, per chi rappresenta un Ente, chiarire analiticamente le fasi di una richiesta che, come si legge adesso nell’articolo, sono state mediaticamente riportate unilateralmente senza preventivamente sentire l’altra campana con grave pregiudizio dell’immagine.

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