Sacerdote ghanese supera la burocrazia e il TAR per laurearsi in Ingegneria


 
 
CATANIA – Si chiama  Julius Edwin Adjaku, è nato a Kpando, nel Ghana, il  19 luglio 1980, e

la sua storia è un classico paradosso tutto italiano

Sacerdote e studente di ingegneria, ha rischiato di essere rimpatriato in seguito ad un provvedimento di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno  del Questore di Catania emesso in data 09 settembre 2016 e notificato il 20 ottobre 2017.
Il cittadino ghanese aveva chiesto ed ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di studio che gli ha consentito l’iscrizione al Corso di laurea di primo livello in Ingegneria Civile presso l’Università degli Studi di Catania per l’anno accademico 2009/2010. il 14 settembre 2017 (antecedente alla notifica del decreto di rigetto) aveva presentato la tesi di laurea dal titolo “La tecnologia laser scanning per il rilevamento 3D” che è stata approvata dal docente in data 25.09.2017, con il relatore Prof. Giuseppe Mussumeci ed il correlatore Ing. Michele Mangiameli. L’esame di laurea era fissato il 28 novembre 2017.
In data 11 febbraio 2016  aveva inoltrato alla Questura  di Catania istanza volta ad ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno in Italia per motivi di studio. In data 4 agosto 2016 la Questura ha notificato al sacerdote-studente il preavviso di diniego del permesso di soggiorno per motivi di studio ex art. 10 bis L. 241/1990. A fronte di ciò, lo stesso ricorrente rispondeva con nota, con la quale evidenziava, in primis, che giunto in Italia otteneva informazioni da parte della Questura in merito alla necessità di superare, per il primo anno accademico, almeno un esame di profitto e, per gli anni successivi, almeno due esami. Riferiva, ancora, di ignorare che il permesso di soggiorno per motivi di studi non potesse essere rinnovato per più di tre anni oltre la durata del corso di studi.
Julius Edwin Adjaku che riferiva inoltre che, durante il terzo anno del corso di studi,

subiva la perdita dello zio che lo aveva cresciuto stante l’abbandono del padre

evento che lo aveva turbato profondamente, allontanandolo per un po’ dagli studi, che poi aveva ripreso con la convinzione, per non completa informazione, che non vi fosse un limite temporale oltre il quale il permesso non potesse ulteriormente rilasciato.
Nonostante tali rilievi rappresentati dal ricorrente, la Questura  si è determinata ad adottare il provvedimento di diniego omettendo di motivare il rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno.
Dal canto suo, l’Università degli Studi di Catania comunicava  al ricorrente di avere necessità di acquisire un permesso di soggiorno regolare per potere sostenere l’esame di laurea “non essendo ancora pervenuto il permesso di soggiorno, si rimane in attesa dello stesso al fine di completare l’iter amministrativo e potersi presentare il 28 novembre p.v. alla seduta di laurea di Ingegneria Civile, avendo Lei, d’altronde, completato la tesi e già caricato il file nel sistema informatico d’Ateneo risulta quindi regolarmente prenotato”.

A questo punto la situazione appare davvero disperata

Il sacerdote si rivolge ad un patronato Acli , il quale lo mette in contatto con due avvocati, Pierpaolo Lucifora e Sandro Giacobbe,  (nelle foto, in ordine)

che accettano di occuparsi del caso e predispongono gli atti per ricorrere al TAR di Catania, accompagnata da un’istanza cautelare al presidente del Tar, la forma più rapida per avere un provvedimento urgente addirittura inaudita altera parte. Raramente si giunge a chiedere e ottenere un provvedimento del genere, se non in casi di estrema urgenza al fine di evitare pericoli di danni gravi e certi. Il provvedimento presidenziale è infatti concesso in assenza di contraddittorio e i suoi effetti perdurano fino alla prima Camera di Consiglio utile, la quale deciderà se confermare o meno il provvedimento presidenziale (nel  caso in questione la Camera di Consiglio si terrà il 20 dicembre 2017).

Ma nel frattempo, il provvedimento presidenziale ha permesso al cittadino ghanese di restare in città, discutere la tesi e laurearsi in Ingegneria, superando anche un paradosso burocratico che lo avrebbe danneggiato.
Una grande soddisfazione anche per gli avvocati che lo hanno assistito, perché il  20 dicembre anche se la  Camera di Consiglio  non dovesse confermare il decreto presidenziale don Julius  ha già conseguito la laurea  e il titolo acquisito non decade.

 

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