La monumentale Messa in si minore di Bach rivive nell’interpretazione de La Cetra Barockorchester&Vokalensemble Base

La monumentale Messa in si minore di Bach rivive nell’interpretazione de La Cetra Barockorchester&Vokalensemble Base

MONREALE – Un caposaldo del repertorio barocco, una partitura monumentale che nell’empireo bachiano risplende al vertice, accanto alle Passioni. Parliamo della Messa in si minore, pagina di straordinaria suggestione spirituale che il programma della 65ª Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale affida a La Cetra Barockorchester&Vokalensemble Basel, due gruppi uniti nel segno dell’eccellenza. Sul podio un direttore di prima grandezza come Andrea Marcon, maestro del coro Carlos Federico Sepúlveda. Solisti vocali eccelsi specialisti quali i soprani Gunta Smirnova e Anna Piroli, il controtenore Carlos Mena, il tenore Jakob Pilgram e il baritono Tobias Berndt. L’appuntamento è per venerdì 20 ottobre alle ore 21 nel meraviglioso Duomo normanno che ospita la storica rassegna, da quest’anno direttamente promossa dalla Regione Siciliana Assessorato Turismo Sport e Spettacolo, in collaborazione con Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Fondazione Teatro Massimo di Palermo e Arcidiocesi di Monreale, in sinergia con il Comune.
La Messa in si minore per soli, coro e orchestra BWV 232 non risulta da una genesi unitaria. In essa Bach raccolse alcune composizioni scritte durante il periodo trascorso a Lipsia, come il Sanctus che, risalendo all’incirca al 1724, ne è la parte più antica. Al 1733 risalgono, invece, il Kyrie e il Gloria composti su incarico del Consiglio municipale in occasione della visita dell’elettore di fede cattolica Augusto III di
Polonia, succeduto al padre Federico Augusto II. Di religione protestante, Bach si dimostrò incurante delle critiche che avrebbe potuto attirare su di sé per aver elaborato una Messa cattolica; decise perciò di ampliare questo nucleo originario completandolo con le restanti parti (Credo, Osanna e Agnus Dei) che furono scritte tra il 1747 e il 1749.
La partitura si distingue per la ricchezza di forme e stili sia antichi che moderni, con fughe, passacaglie e parti estremamente elaborate dal punto di vista contrappuntistico.  Bach non disdegnò nemmeno di utilizzare temi gregoriani, riferimento a un’età in cui la cristianità non era ancora divisa. Né mancano arie e i duetti ispirati all’opera italiana e, in particolare modo, allo stile di Agostino Steffani. La Cetra Barockorchester&Vokalensemble Basel è una delle principali orchestre barocche del mondo, con esibizioni e tournée in tutti i paesi europei, nonché in Asia e Nord e Sud America. Deve il suo sviluppo dinamico soprattutto ad Andrea Marcon, che ne ha assunto la direzione dal 2009. Su sua iniziativa, nel 2012 è stato fondato La Cetra Vokalensemble che si affianca all’orchestra barocca.
L’;ensemble prende il suo nome dal Concerto per violino op. 9 La cetra di Vivaldi. La musica strumentale italiana del XVIII secolo rappresenta il repertorio principale. Oltre alla musica concertistica rinascimentale e barocca, nonché alla riscoperta di capolavori sconosciuti, La Cetra e l’ensemble vocale associato si dedicano alle grandi opere per coro e orchestra, dal Rinascimento al periodo classico. Il credo esplicito de La Cetra è che il lavoro scientifico di base, l’esame intensivo degli strumenti storici, la pratica esecutiva e la conoscenza dell’ambiente storico d’origine, sono alla base dell’esecuzione della musica antica per il pubblico moderno.

Per questo suo lavoro è stata insignita del Premio Europeo per la Musica Antica nel 2009. In ambito operistico può essere ascoltata regolarmente al Theater Basel. Ha pubblicato numerose registrazioni acclamate dalla critica, tra cui il CD Monteverdi con Magdalena Kožená nominato ai Grammy. Più recentemente ha realizzato tre CD dei Concerti per violino di Leclair con Leila Schayegh che hanno ricevut il Diapason d’Or. Andrea Marcon è uno dei più rinomati musicisti e specialisti nel campo della musica antica e classica. Nato a Treviso, ha studiato alla Schola Cantorum di Basilea con Jean-Claude Zehnder, Hans Martin Linde e Jordi Savall, Hans van Niew-koop, Jesper Christensen, Harald Vogel e Ton Koopman, tra gli altri. Nel 1999 è iniziata la sua collaborazione con La Cetra. Come fondatore dei leggendari ensemble barocchi I Sonatori della Gioiosa Marca e la Venice Baroque Orchestra, si esibisce nelle principali sale da concerto del mondo, con cantanti di spicco e noti solisti strumentali. Ha lavorato come direttore ospite con Filarmonica di Berlino, Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, Orchestra Sinfonica di Bamberga, Filarmonica di Monaco e altri ensemble. Ama divulgare la propria conoscenza insegnando agli studenti dei conservatori e delle università di tutto il mondo, ed è professore di Clavicembalo e Organo presso la Schola Cantorum Basiliensis. Il maestro del coro Carlos Federico Sepúlveda, nato in Colombia, ha studiato Direzione di coro e d’orchestra diplomandosi con lode a Vienna. Ha completato gli studi post-laurea in teoria della musica antica presso la Schola Cantorum Basiliensis. Da allora è docente di materie teoriche ed è membro del team di gestione. È direttore artistico del progetto di formazione “Música antigua para nuestro tiempo” in Colombia.
È inoltre direttore dell’ensemble La Cetra VokalBasel e lavora regolarmente come direttore ospite. Altrettanto qualificato il controtenore spagnolo Carlos Mena, specializzatosi nel repertorio barocco presso la rinomata Schola Cantorum Basiliensis con Robert Levitt, René Jakobs ed Emma Kirkby. Si è esibito sotto la direzione di importanti maestri, quali René Jacobs, Gustav Leonhardt, Marc Minkowski, Fabio Biondi, Andrea Marcon. La sua ricca produzione è documentata in più di quaranta registrazioni, ed è stata premiata con Diapason d’Or of the Year, Recording of the Year e CHOC du Monde de la Musique. È merito di un’offerta musicale così alta se la Settimana di Musica Sacra sta riscuotendo quest’anno un successo oltre ogni previsione, garantendo sera dopo sera il tutto esaurito di residenti e turisti. La rassegna
prosegue nella splendida cornice del Duomo di Monreale fino al 22 ottobre. Ingresso libero fino ad esaurimento di posti.

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