L'ultima ombra d'estate

L'ultima ombra d'estate

LICATA – Cosa accomuna un geofisico alla narrativa? Basta leggere Mario Mattia e il suo romanzo d’esordio “L’ultima ombra d’estate” (Piemme). Marco e la Sicilia del 1972 i protagonisti. La villeggiatura estiva dagli zii. Vacanze a cui noi isolani siamo abituati. Però quell’anno è diverso. Tutto è cominciato d’inverno, con le letture, le manifestazioni e le risse coi fascisti che lo hanno portato di fronte al Tribunale per i Minori. Ha tanta rabbia dentro, Marco, e la vita borghese e altolocata degli zii non fa che acuire il suo senso di distacco; l’estate e i suoi pensieri cupi, però, vengono interrotti da due fatti diversissimi ed entrambi molto importanti per la sua vita. Da un lato l’omicidio di Totò Frangipane, piccolo proprietario terriero della zona, che porta all’arresto di un poveraccio che non può difendersi e per il quale Marco inizia un’indagine privata, dall’altro la storia d’amore con Tiziana. Giallo e romanzo di formazione si intrecciano.

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