Vincenzo Bellini, il Cigno predatore

Vincenzo Bellini, il Cigno predatore

Testo ironico ed elegante, tipico di un giornalismo di altri tempi, ma anche graffiante nei confronti di Vincenzo Bellini, cacciatore e preda, impegnato in relazioni sentimentali finalizzate spesso al proprio tornaconto. Un Bellini facile all’innamoramento – quello descritto da Domenico Danzuso, in un libro di quasi 40 anni fa, magistralmente riadattato da Filippo Arriva -, ma ancor più interessato alla dote delle donne dalla quali fu attratto e, in qualche caso, anche respinto. Un Bellini “catanesissimo” in alcune caratteristiche caratteriali, quali la furbizia e l’opportunismo e, sia pure con più moderazione, la gelosia.

Il “Bellini e le sue donne”, un recital di parole e note, proposto sul palcoscenico del Teatro Sangiorgi per il “Bellini international context”, ha divertito grazie alla verve di Evelyn Famà, voce recitante, che ha saputo trasferire al pubblico tutta l’ironia di Danzuso, critico teatrale di lungo corso per il quotidiano La Sicilia, scomparso nel 2000. Brillante l’esibizione dell’Idyllic Trio, con Giuseppina Vergine all’arpa, Laura Farneti al flauto e Elena Sciamarelli al violoncello. Originali, in tutti i sensi, le musiche di Giuseppe Giacalone e Adriano Murania, che hanno contaminato gli spartiti classici con coloriture da saudade brasiliana a Profondo rosso, dal rock dei Queen a quello dei Metallica.

Gli applausi del pubblico, come sempre numeroso in questo lungo omaggio al Cigno catanese, confermano anche in questo caso l’apprezzamento per l’approfondimento sul Bellini uomo, tombeur de femme, fino alla morte avvolta nel mistero, a Puteaux, quasi recluso dall’ultima donna della sua breve vita: mademoiselle Olivier.

Il calendario completo su www.bellinicontext.it

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