Il Museo dello sbarco in Sicilia 1943 si arrichisce con le foto di Phil Stern


 
 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Inaugurato quindici anni fa il Museo storico dello sbarco in Sicilia 1943 è uno spazio espositivo che non ha nulla da invidiare ai musei storico-tematici del resto d’Europa. Per estensione dello spazio espositivo, qualità dei documenti e dei reperti esposti, valenza didattica e facilità di accesso meriterebbe ben altra attenzione. E’ paradossale che anche a Catania sia quasi sconosciuto, colpa di una gestione fallimentare, se non di un voluto disinteresse. In un caso o nell’altra chi ha gestito la Provincia regionale di Catania prima e la Città metropolitana dopo, cioè i commissari regionali, fino al sindaco metropolitano, hanno la responsabilità di non aver fatto nulla per una risorsa culturale che potrebbe attrarre turisti, visitatori e studiosi in numero ben più consistente rispetto a quello che si è registrato nell’ultimo decennio. Naturalmente, il Museo dello sbarco condivide questa condizione di abbandono insieme al Museo del cinema ospitato nel padiglione attiguo, alle Ciminiere.

Adesso, grazie all’iniziativa di un privato, il Museo ha un momento di visibilità e attenzione perché estende l’area espositiva di circa 500 metri quadrati grazie alle opere fotografie di Phil Stern che documento i drammatici giorni della campagna di Sicilia, dal 10 luglio a metà agosto del 1943. Opere che sono state esposte in altre città italiane e adesso trovano definitiva sistemazione nella sede più naturale ed appropriata.

Non è un taglio del nastro tradizionale quello con cui lunedì 25 settembre, è stato inaugurato il  Phil Stern Pavilion: un grande poster strappato, una scritta che spicca sulle immagini di soldati tedeschi dilaniati dalle bombe: No more wars, mai più guerre.

Un messaggio forte quello che Ornella Laneri, presidente della fondazione Oelle Mediterraneo Antico e promotrice dell’iniziativa, ha voluto trasmettere alle centinaia di catanesi presenti. «La nostra associazione ha come obiettivo l’arte del futuro, ma vogliamo cominciare guardando al passato – ha commentato Laneri dopo lo strappo. Ecco perché ho il piacere di donare alla città di Catania settanta opere, allestite in 700 metri quadri di padiglione, del grande fotografo Phil Stern che ho avuto il piacere di conoscere personalmente nel 2013, poco prima della sua morte». «Siamo estremamente soddisfatti e orgogliosi – ha detto nel suo intervento il fotografo Carmelo Nicosia, direttore della fondazione che ha seguito Phil Stern durante il suo ritorno in Sicilia – perché abbiamo chiuso una promessa fatta nel 2013 a un uomo di 92 anni: avere un pezzo di lui attraverso le sue fotografie».

«Ho avuto l’onore di curare l’allestimento del padiglione e di rappresentare la famiglia Stern in Italia – ha aggiunto lo storico Ezio Costanzo – e sono grato a Peter e Tom per avere accettato la mia proposta di donare le fotografie del padre che rappresentano un arricchimento della storia di quest’isola. Stern sbarcò in Sicilia il 10 luglio del 1943 assieme ad altri migliaia di soldati anglo-americani e con le sue immagini ci ha lasciato una forte testimonianza di quei drammatici giorni di guerra».

Presenti all’evento anche i figli del fotografo americano, Tom e Peter. «Questo posto racconta la storia documentata dalla fotografie di un uomo che è venuto due volte in Sicilia. La prima per fare chiarezza e documentare un’invasione, la seconda per fare in modo che settanta anni dopo chiunque percorra questo spazio possa provare le stesse emozioni e condividere i suoi sentimenti».

Per la Città metropolitana, co finanziatrice del progetto, è intervenuta l’archeologa Maria Costanza Lentini, commissario della provincia di Catania. «Questa esposizione rappresenta un passo avanti importante per il nostro museo dello sbarco, fino a oggi troppo concentrato su armi e morte e poco sul lato umano. Il fatto che l’esposizione sia permanente – ha sottolineato – è fondamentale per le nuove generazioni, che per fortuna non hanno conosciuto la guerra, e potranno così approfondire l’argomento». E proprio trasmettere ai più giovani la storia e i valori di un tempo è l’obiettivo del gruppo rievocazione storica di Siracusa Husky 1943, che promuove progetti e iniziative culturali nelle scuole e che ieri era presente all’evento con le divise originali dei soldati angloamericani.

«L’iniziativa da voi promossa ha un notevole valore storico per l’approfondimento di un momento decisivo della Seconda guerra mondiale, lo sbarco anglo-americano del 1943 – scrive in una nota ai promotori dell’iniziativa lo storico Lucio Villari, che per motivi di lavoro non ha potuto partecipare all’inaugurazione. Ringrazio Ezio Costanzo e Ornella Laneri – continua Villari – per l’invito e il grande impegno profuso per restituire alla collettività pezzi della memoria storica siciliana».

Il Phil Stern Pavilion potrà essere visitato durante gli orari di apertura del Museo Storico dello Sbarco in Sicilia.

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