Etna, terremoti e cenere: disagi all'aeroporto di Catania

 

 

ETNA – Scosse più diradate e dunque meno frequenti rispetto alle fasi posteriori all’eruzione del dicembre 2018. E’ così che gli esperti si sono espressi in merito alla sismicità registrata nella giornata odierna alle ore 9.27 in un’area che comprende Giarre, Riposto, Milo, Sant’Alfio e Zafferana. Circa dieci le scosse avvertite nell’arco della giornata. L’evento sismico, avvenuto ad una profondità di 6.3 km, è stato localizzato 0.4 km a sud-est di Monte Fontane: ovvero allo sbocco della Valle del Bove e dunque ad ovest dell’allineamento Fornazzo-Zafferana. Si è trattato di un terremoto tettonico riconducibile ad un movimento di faglia. Il terremoto rientra in quella sismicità tipica del fianco orientale dell’Etna. Intanto, l’attività vulcanica dell’Etna si è tradotta nell’emissione di cenere vulcanica dal cratere di Nord-Est. La cenere è stata spinta dal vento verso sud-ovest, nella direzione di Ragalna. Tuttavia, la cenere è granulometricamente così sottile che il vento l’ha mantenuta in sospensione nell’atmosfera. L’emissione di cenere ha comunque spinto l’unità di crisi a disporre la chiusura di un settore dello spazio aereo dell’aeroporto di Catania dalle 14.30 alle 17,00 di oggi. Poi è ripresa la normale attività.
Umberto Trovato

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