Grande successo della BMA di Giuseppe Caudullo per il musical “Ciao Franco” omaggio a Franco Battiato

Grande successo della BMA di Giuseppe Caudullo per il musical “Ciao Franco” omaggio a Franco Battiato

GIARRE –  Grande successo del musical “Ciao Franco” scritto e diretto da Giuseppe Caudullo e portato in scena dai bravissimi performer della sua Broadway Musical Academy, la BMA di Giarre, nei luoghi di Battiato, a Milo, Sant’Alfio e prossimamente a Riposto e in tutta la Sicilia. Lo spettacolo ha la Direzione di Produzione di Pietro Bramanti, la Direzione Vocale di Lilla Costarelli e Federica Scalia, le coreografie di Giusy Messina, assistente alla regia Rosita Coco ed è prodotto dall’ APS BMA di Giarre, patrocinato dall’ Assemblea Regionale Siciliana.
“Ciao Franco” rappresenta una vera e propria immersione nell’universo di Franco Battiato, senza dubbio uno degli artisti più eclettici ed interessanti a cavallo dei due millenni. L’autore Giuseppe Caudullo- già regista e produttore di numerosi lavori, che affondano le radici nel campo della letteratura e nelle varie espressioni artistiche, particolarmente noto per le sue rivisitazioni in chiave personale e moderna di famosi musical in cui i giovani spettatori, e non solo, vengono trasportati dal potere e dall’armonia del canto, dalla sinergia della danza e dalle suggestioni scenografiche- vanta un lungo elenco di successi. Questo lavoro (Ciao Franco) che fonde insieme documentazione storica, giochi di luci e tecnologia tipiche del Musical in un originale ricordo dell’artista, sempre in setting di prestigio, è una ricostruzione sistematica del percorso umano e musicale del cantautore di Jonia, la città che non esiste più, frutto della temporanea unione amministrativa dei Comuni di Giarre e Riposto durante il ventennio fascista. Percorso dove la figura di questo grande artista viene “narrata” e analizzata da più prospettive. Kenosis è una musa che ispira e fa riflettere Franco, messa in discussione ad un certo punto dell’opera quando l’artista viene ispirato dall’amore per la vita.
“Scrivere un musical su Franco Battiato, sulla sua avventura artistica è stato oggetto di studio e di approfondimento per uno come me, a cui piace scrivere, soprattutto di musica, e suonare, essendo anche io un autore – spiega Caudullo – elaborare uno studio su quello che considero il più importante compositore italiano dal Dopoguerra in poi non è facile, eppure mi sono talmente ritrovato che il musical su Battiato lo avevo già pronto nella mia mente. Nei testi e nelle, musiche di Battiato c’è il passaggio ad altra dimensione”. Nel musical il percorso artistico di Battiato viene raccontato dall’alter ego del grande musicista, rappresentato da Kènosis una sorta di aedo al femminile il cui personaggio viene interpretato mirabilmente da Giusy Messina, ballerina e coreografa. Tutto il percorso parte dal mare, l’elemento sempre presente in tutta l’opera di Battiato.
“Vola, spiega le tue ali della mente ed il vento potrà spingerti in avanti, ma è il tuo inconscio che ti riporta indietro. Il mare ti ha sempre riempito di ispirazioni, di colori, di profumi di infanzia… ma lo sai che nello stesso mare non riaffiorano sempre bei ricordi… è la storia che lo insegna”. È con queste parole che Kènosis apre il musical, avvolta in una nube colorata. Un prologo che fa da incipit ad un proseguo davvero emozionante e coinvolgente.
E’ attraverso un viaggio per mare che comincia il racconto di “Ciao Franco”, un personaggio che Caudullo sente molto simile a sé, a cui si rivolge come ad un vecchio amico, che qui vede come il grande capitano Shakletot che, dopo aver affrontato le insidie del mare, infine ritorna vittorioso. La spiegazione sta forse nelle analogie con la sua vita.
Spiega l’autore e regista Caudullo: “Ho voluto evidenziare con la stessa opera di Battiato che il mare non è sempre fonte di ispirazione o di svago per l’essere umano. La storia insegna e narra delle sue insidie, ma l’uomo coraggioso sa sempre venirne a galla e vincere quelle insidie. Nel mio inconscio ho voluto creare una metafora attribuendo a Franco l’etichetta del grande capitano Shakletot, che nonostante la sua terra tanto amata lo abbia deriso e umiliato ha attraversato con con coraggio il mare tornando vincitore. Quello che ha caratterizzato la mia esperienza professionale, formarsi a costo di uscire dalla propria terra e poi tornarvi da vincitore…”.
E’ sicuramente stata una strategia vincente raccontare un grandissimo artista presentando la sua figura e personalità attraverso le emozioni suscitate dalle sue stesse opere. In questo viaggio lo spettatore viene accompagnato nel percorso di analisi e interpretazione.
E l’attribuzione di significato, l’interpretazione, è tanto più convincente e completa quanto più si fa dialogare l’opera con altre opere.
Nel musical Caudullo ha attribuito il carattere di sistema a tutto il percorso artistico di Battiato, perché dei sistemi ha le caratteristiche della coerenza, della completezza e dell’interrelazione tra le parti e tra le parti e il tutto. In Battiato c’è un percorso la cui coerenza è impressionante, le parti del suo percorso si legano le une alle altre in modo veramente sorprendente, soprattutto quando parliamo di prodotti molto distanti nel tempo o per natura (ad esempio, un suo film con una sua canzone). La ricostruzione di Battiato è, quindi, in senso sistematico. Battiato viene interpretato, inoltre, non in base a una cadenza temporale e cronologica ma per argomenti, quelli che si snodano in quasi 50 anni di carriera. Ecco il perché delle immagini proiettate nel grande schermo a lato della suggestiva scenografia, oltre alle canzoni e alle coreografie dei bravissimi performer della BMA.
Lo spettacolo godibilissimo ed emozionante si snoda tra musica e narrazione, le canzoni appropriatamente legate alla narrazione rendendolo un vero musical.
Il riscontro del pubblico finora è stato quanto di più si potesse immaginare, con una attenzione e una sensibilità che, in questo periodo un po’ mortificato e mortificante, fatto di instant song e di slogan, questo costituisce un segnale incoraggiante.
C’è partecipazione e interesse, non solo vivo ma anche crescente, tra le persone che partecipano a questo spettacolo e che al termine hanno perfino voglia di parlare, di confrontarsi, di dare una testimonianza di cosa ha rappresentato Battiato per loro. Il Musical “Ciao Franco” in una vera e propria tournée partita da Milo, passata per Sant’Alfio e nei prossimi giorni in programma a Riposto, paese natale del grande Ciccio, potrebbe portare la BMA chissà dove in giro per vari posti d’Italia.
Ci sarà un’evoluzione di questo progetto in futuro? Le richieste di presentazioni sono destinate ad aumentare.
Questo musical non serve solo per un confronto con il pubblico tradizionale, che conosce e ama svisceratamente Battiato e che canta insieme ai performer durante le lo spettacolo, ma anche per dare a chi, per i più vari motivi, non ha avuto la fortuna di conoscere artisticamente Battiato, il suggerimento di incrociare la sua vita con il percorso artistico di questo grande autore anche alle nuove generazioni. Perché Battiato è non solo universale ma anche intertemporale: gli argomenti da lui trattati, infatti, non sono legati a un determinato periodo storico o a una moda del momento. E questo anche per come li ha trattati, cioè con una leggerezza e un senso del divertimento che anche un giovanissimo ora può apprezzare: Battiato non è mai risultato, né mai risulterà, antiquato o pesante. È stato sempre avanti. Finché ha avuto le forze fisiche, con l’entusiasmo di un bambino e la forza dirompente di un giovane scopritore. I suoi percorsi sono frequentabili anche dai giovani di oggi, purché abbiano un minimo di curiosità e voglia di mettersi e farsi mettere in discussione, rinunciando alle banali ovvietà, e facendosi sorprendere e, in vario modo, incantare dalle potenzialità della natura umana e del creato. Perfettamente rappresentabili proprio dalla musica, la più invisibile, ma la più incisiva a livello emozionale, tra le arti. E risulta bellissima la trovata, il vero e proprio coup de theatre finale, in cui scorrono le immagini di uno degli ultimi concerti di Ciccio Battiato, ormai visibilmente provato dalla malattia, che canta “Centro di gravità permanente”, con sua caratteristica voce accompagnato da una grande orchestra… emozioni e qualche lacrima.

Mario Pafumi

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