“La vita scrive e l’anima conserva”, pubblicato La vita e l'anima ultima opera di Natale Maugeri

“La vita scrive e l’anima conserva”, pubblicato La vita e l'anima ultima opera di Natale Maugeri

di Mario Pafumi

“La vita scrive e l’anima conserva” dice Natale Maugeri. In estrema sintesi è questa la base della sua filosofia, del suo pensiero. La vita che ci è stata donata non è subìta, ma rappresenta una straordinaria opportunità, un humus, un terreno fertilissimo per coltivarla, non per sfruttarla. Coltivarla con un concime speciale: l’Amore, quello con la A maiuscola. Amore totalizzante, immediato, sincero e profondo, fatto di verità di contemplazione e di azione, altrimenti non si compirebbe e vanificherebbe la missione stessa dell’amore a cui ci si affida e in cui si confida. E allora , da buon coltivatore, l’autore sceglie con attenzione ogni ‘attrezzo’ da utilizzare, così nei rapporti umani come nel suo lavoro , in un momento di incontro tra spirito e ragione nell’anima del poeta.

Natale Maugeri parte dall’attenta osservazione della vita da cui ricava, dopo un’efficace opera di decantazione, i prodotti che sono alla base del suo modus di poetare. Un Modus che egli utilizza in modo naturale anche nella prosa, che non è prosa, sic et simpliciter, ma è prosa poetica.

Un altro essenziale elemento sapientemente utilizzato da Maugeri è l’anima: uno sconfinato deposito nel quale si conservano sensazioni e sentimenti, pensieri ed esperienze, che poi, una volta elaborati , gli consentono di raggiungere il cuore degli uomini e di chi può e sa godere delle sue creazioni.

Una prova di tutto ciò è il suo ultimo libro “La vita e l’anima”. Un libro sicuramente più maturo, in cui vengono sublimati, in chiave forse più oggettiva, i contenuti che abbiamo apprezzato nelle sue precedenti cinque opere. Qui Natale Maugeri riflette in modo , diremmo più compiuto, sull’essenza dell’umanità, sempre in lotta tra la carne e lo spirito, indicando come solo l’anima possa nobilitare le azioni dell’uomo.

Il libro si divide idealmente in parti. Nella prima parte, quattro sezioni contengono poesie, brevi momenti di riflessione e frasi capaci di introdurre il lettore nella visione del mondo dello scrittore poeta, così come brevi ed incisivi sono i versi delle liriche, che scuotono l’anima e obbligano alla riflessione.

La semplice osservazione della risacca o del cadere di una foglia o la fitta, sottilissima pioggia che inesorabilmente bagna, raggiungendo perfino l’anima, rivela l’animus dell’autore: un animo nobile pervaso dall’amore , nella sua completezza; umano e spirituale, che pervade la natura e la vita dell’uomo. Ed è l’amore, secondo Maugeri, la chiave del tutto e di tutto: ”Solitudine”: “Rotola/la solitudine/arsa/come la foglia/che si dona/ al vento”. Oppure “Materia”: “ Vaga la materia,/vaga come la notte/privata di luce…/…Torpore/ e ignoranza/intersecano/ i bisogni dell’amore,/mentre i corpi/si uniscono/di vita,/di origine,/inondati/ dai desideri/del sesso/lontani/dalla natura Divina.”.

La parte centrale del libro ne è il cuore pulsante, la vita e l’anima. È la sua prosa poetica che tratta e sviluppa i temi descritti nel titolo. Una storia ambientata nell’Africa, in cui il protagonista/viaggiatore è esso stesso veicolo, contenitore e microcosmo. Qui l’Autore ci presenta l’uomo alla ricerca di sé stesso. È ciò che avviene in un viaggio che ha però un preciso significato allegorico, quello di un percorso, se vogliamo anche di purificazione interiore , che ogni uomo può e deve compiere in questa vita per ottenere la realizzazione dei propri sogni, dei propri desideri, la perfetta comunione tra spirito e corpo.

Nella parte finale del volume, una riflessione in versi riporta il lettore al tema centrale della poetica dell’autore e cioè , che il superamento di ogni genere di difficoltà, come ad esempio il senso di smarrimento e di solitudine , vissuti in modo peculiare a causa del Covid-19, può essere superato se tutto si affronta con l’essenza della vita e dell’anima: l’amore che portiamo dentro di noi, che non ci fa sentire soli. Come la foglia si dona al vento, noi ci doniamo agli altri in corpo e anima e comprendiamo il senso della vita.

Come scrive Maugeri nella premessa all’ultima lirica: “Volersi bene è un bisogno di quotidianità, senza filtri, ma di contatto, perché la pigrizia ci allontana dai suoi benefici, ma per volersi bene veramente , il primo passo è iniziare da sé”.

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