L'inciviltà di una città in una panchina capovolta, un'immagine sacra e un murale sfregiati


 
 
 

CATANIA – Le panchine capovolte in una piazzetta abbellita di recente, vicina al mare; il grande murales alla circonvallazione dedicato a Peppino Impastato sfregiato con delle scritte, l’effige di Sant’Agata, a pochi metri da piazza Duomo,  ancora blindata dopo le martellate e gli osceni atti di vandalismo. Sono atti probabilmente non collegati tra loro, ma che rivelano una profonda mancanza di rispetto verso il bene comune, le panchine, il messaggio civile, il murale, la devozione religiosa, “l’altarino di Sant’Agata”. Segni di disagio sociale e culturale sui quali indagare, ma frutto – riteniamo – anche della consapevolezza dell’impunità, della derubricazione del fatto, qualora fossero identificati i responsabili – in una semplice “bravata”. No, non è così, non deve essere così. Dov’è il sistema di videosorveglianza, oltre la protezione agli “obiettivi sensibili” di via Etnea? Leggiamo che resto sarà eseguito il restauro dello statua di Sant’Agata vandalizzato più volte. Le telecamere di sicurezza, promesse dal sindaco Bianco nel gennaio scorso, saranno installate o resteranno una promessa?

A partire dalle 15, a cura di Interact Catania Ovest e dell’associazione studentesca Atlas, cominceranno i lavori di ripristino del murales dedicato a Peppino Impastato che si trova sulla circonvallazione di Catania (lato Ognina) che, nella notte tra il 29 e il 30 del mese di giugno, è stato sfregiato con frasi antivacciniste e contro le istituzioni. Dalle 17 la cittadinanza è invitata ad apporre una mano intinta di vernice sul murales, come era già stato fatto due anni fa, in segno di sostegno all’antimafia.
Il comune di Catania domani sarà rappresentato dall’assessore all’Urbanistica e al Decoro Urbano, Salvo Di Salvo.
Il murales era stato realizzato nel 2015 dal club service Interact Catania ovest in collaborazione con l’associazione studentesca Atlas ad opera di Vincenzo Magno, in arte VIM.
“Abbiamo dovuto faticare molto per vedere realizzato il murales – spiega Riccardo Foti di Interact – ma alla fine il progetto è riuscito alla grande, quindi si capisce bene quanto amareggiati siamo per questo grave sfregio. Ci teniamo molto alla presenza di numerose persone a dimostrazione dell’interesse collettivo per questo nostro progetto che è stato nel cuore di tutti”.
“Per noi – aggiunge Simone Dei Pieri, presidente di Atlas – è stato un brutto colpo perché troviamo assurdo che un messaggio del genere potesse essere apposto sopra un murales di Peppino Impastato. Noi ci vergogniamo per queste persone. Ognuno può avere le sue idee, giuste o non, ma devono essere esposte nel modo corretto. Questo non lo è stato per niente”.
“Gli atti di vandalismo di questi giorni – dichiara l’assessore Di Salvo – sono inaccettabili. L’amministrazione chiede la collaborazione dei cittadini: chi ha visto parli, denunci, comunichi alle autorità preposte”.

Gli operai della Manutenzioni Strade del Comune di Catania, intanto, hanno provveduto nella piazzetta nei pressi del porticciuolo di Ognina, nel corso della mattinata di ieri, alla sistemazione delle panchine oggetto dell’atto vandalico avvenuto venerdì.

Infine, avranno inizio la prossima settimana i lavori di restauro della fontana di Sant’Agata, sita in via Dusmet, danneggiata alcune settimane fa da un deprecabile atto vandalico. Il sindaco Enzo Bianco aveva richiesto l’intervento dell’Accademia delle Belle Arti di Catania che realizzerà i lavori secondo le prescrizioni impartite dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali di Catania. Le operazioni dureranno un mese, così da rendere la statua fruibile e visibile ai fedeli per i festeggiamenti di Sant’Agata d’agosto. Nel sito è stata istallata una telecamera per video sorveglianza affinché i lavori di restauro e soprattutto la fase successiva si svolgano in piena sicurezza.
Il primo sopralluogo si era svolto a fine maggio da parte del Sindaco Bianco, con il presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata Francesco Marano, l’architetto Nicola Neri in rappresentanza della dottoressa Patanè, Soprintendente ai Beni Culturali di Catania, dell’architetto Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia delle Belle Arti, e di Grazia Spampinato, direttrice del Museo Diocesano. La statua è stata protetta in queste settimane con una struttura in ferro realizzata dalla direzione Manutenzioni del Comune affinché si svolgessero i rilievi per il progetto.
Il comitato scientifico designato dal direttore Piccari per eseguire i lavori di restauro è costituito da un gruppo di lavori multidisciplinare composto dal docente di restauro della ceramica, terrecotte, stucchi e gessi, prof.ssa Antonella Foti, e dal docente di restauro scultore,o prof. Rocco Froiio, che ne hanno redatto il progetto e da tre allieve già specializzate con esperienze nel settore. La statua, posta sull’antica fonte Lanaria, è stata danneggiata  in prossimità del volto, dello sceltro e della mano. L’intervento di restauro mirerà al consolidamento delle superfici lapidee danneggiate, alla eliminazione degli ispessimenti dei materiali organici ed inorganici ma soprattutto riproporrà le mancanze materiche e la riconfigurazione plastica ed estetica delle zone danneggiate, così da riportare l’icona marmorea allo splendore originale.

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