Pensieri minimi di varia umanità. Trascritti da un grande archivio (1986-2012) di Giuseppe Piazza

Pensieri minimi di varia umanità. Trascritti da un grande archivio (1986-2012) di Giuseppe Piazza

Ho sempre nutrito grande ammirazione per la produzione di Giuseppe “Pippo” Piazza e per la sua vulcanica inventività. Credo che chi ha letto le sue opere si è fatto l’idea che Piazza è un autore completo, capace di poetare e di prosare con la medesima qualità, con il medesimo rigore. Un levigatore geometrico che con quasi controllata freddezza rende la parola efficace e incisiva. Ora, i “Pensieri minimi di varia umanità” da poco pubblicati (Ed. Bastogi Libri)gettano una luce nuova su questo autore singolarmente geniale e ce ne rivelano dimensioni inedite: una di queste è la centralità dell’espressione poetica e il suo legame con lo scrivere in prosa. Con questo testo l’autore tenta di ritrovare parole non più segnate dalle nostre assuefazioni psicologiche e culturali, che ci condannano a rivederci sempre dentro concetti e visioni della vita in una perpetua immobilità di senso, come se il nostro pensiero non fosse più sollecitato responsabilmente a vivere e ad inventare altre e più fruttuose esperienze umane, in sintonia coi tempi che mutano e ci mutano.

È tuttavia, come ben chiosa nell’introduzione di Giuseppe Toscano “È nello sforzo congiunto dell’autore e del lettore che nasce un lavoro letterario. È il lettore che porta a compimento ciò che l’autore ha iniziato per mezzo del linguaggio. A Piazza non sfugge la consapevolezza di questo imprescindibile rapporto dialettico tra autore e lettore…”. Le categorie che l’autore propone rappresentano una preziosa chiave per entrare nel mondo del suo pensiero tramutato in scrittura, ma più in generale ci prospettano un modo di scrivere di cui lo scrittore ci mostra le radici e le connessioni in autori diversissimi che si scoprono passando da un pensiero all’altro. Un valore profondissimo dei “Pensieri minimi” ha a che fare con l’ispirazione, che non è affatto casuale come si potrebbe pensare in considerazione che essi siano stati scelti e “Trascritti da un grande archivio(1968-2012)”, con il fatto che la fantasia “è un posto dove ci piove dentro”, parafrasando Dante: anche qui c’è un grande pericolo che la nostra società sta correndo ed è quello la fondamentale facoltà umana di mettere a fuoco visioni al occhi chiusi, di pensare per immagini. Un ulteriore valore contenuto nei pensieri di Piazza è la molteplicità, che bene illustra questa nuova produzione letteraria, una molteplicità originale che finalmente chiarisce come la letteratura vive solo se se si pone obiettivi smisurati, se poeti e scrittori si proporranno imprese che nessun altro osa immaginare. La lucida, esatta analisi di Piazza ci riporta così al nucleo centrale dell’esperienza letteraria, al senso di quell’invenzione misteriosa è radicata nel tempo e nello spazio che è lo scrivere, alle radici di una vocazione che è di pochi, ma che grazie a Dio si rinnova continuamente. Essa per nascere e svilupparsi ha bisogno di condizioni particolari perché, come avverte Piazza: “Queste ipotesi di ‘Pensieri o Banalità ‘, occasionali, forse potranno divenire un problema serio e vitale solo quando la Storia si troverà d’attorno una generazione di menti non più conformiste e, stanche delle nostre prescrizioni, cercheranno ed inventeranno, interlocutori culturali più onesti e disinteressati, che in sintonia con più fertili contraddizioni ragionevoli, potranno loro indicare prospettive di civiltà non più racchiuse dentro la convenienza di abusati paradigmi, e finalmente tracciare una nuova etica per il tramite dei tempi che mutano”. Il libro sarà presentato lunedì 4 alle ore 16.30 nella Sala conferenze della biblioteca comunale “Domenico Cucinotta” di Giarre alla presenza del sindaco Leo Cantarella, dopo l’introduzione di Carmelo Torrisi (presidente della SGSPC) dal prefatore, Giuseppe Toscano(docente di storia e filosofia), alla presenza dell’autore, su iniziativa della Società giarrese di storia patria e cultura(SGSPC), in collaborazione con la sede attiva dell’Unitre di Giarre-Riposto, il Lions club Giarre-Riposto e L’Associazione “Amici del Fermi” di Giarre, con il patrocinio del Comune di Giarre.

Mario Pafumi

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