“L’avventura di Ernesto” diretta da Rosario Minardi, infiamma il pubblico

“L’avventura di Ernesto” diretta da Rosario Minardi, infiamma il pubblico

GIARRE – Un grandissimo successo e applausi a scena aperta da parte di un pubblico entusiasta per la messa in scena, ieri sera, nel Teatro Garibaldi di Giarre, da parte della Compagnia teatrale Jonica di Riposto, della commedia “L’avventura di Ernesto”, di Ercole Patti, per l’impeccabile regia di Rosario Minardi (in replica domani domenica 3 marzo alle ore 17.30). Un lavoro la cui genesi risale a quarant’anni fa, quando l’allora direttore Mario Giusti commissionò allo scrittore Ercole Patti l’adattamento teatrale del racconto “La straordinaria avventura di Ernesto”. Si tratta di un’opera davvero affascinante, ambientata in una Sicilia surreale, che usa il “classico” espediente letterario del “nostos” (qui “il desiderio del ritorno” dall’aldilà) per indurre ad una riflessione sul senso della vita e meditare sull’ineluttabilità dello scorrere del tempo che muta tutto ciò che sta intorno all’uomo: affetti, passioni, amori e dolori. Un famoso intellettuale, Ernesto (interpretato in modo davvero encomiabile da Giambattista Galeano, presidente della compagnia Jonica) morto da quasi vent’anni, torna in vita grazie ad un miracoloso “esperimento scientifico”. Il suo nostalgico ritorno porta scompiglio tra i suoi famigliari, che razionalmente stentano a riconoscerlo e che, essendo “cambiati” e avendo riorganizzato la loro vita, fanno fatica ad accettarlo. L’esperimento del viaggio di ritorno dall’aldilà”, seppur scientificamente riuscito, fallisce amaramente. Nel suo incontro con amici e famigliari il “risuscitato”, rimasto ancorato al suo passato, si sente a disagio nel presente perché tutto e tutti sono cambiati. La vita non è una “natura morta” e tutto scorre. Rendendosi conto che è praticamente impossibile vivere due volte, riprendendo e recuperando la stessa vita, volutamente, Ernesto si abbandona alla morte perché come ha scritto lo stesso autore “la vita è più ingombrante della morte”, essa stessa fa parte della vita. La morte non è percepita come ostile, ma semplicemente come “presenza discreta” che si trasforma in consapevolezza serena della fragilità umana. Lo scrittore regala al pubblico un delicato e commovente monologo, interpretato con grande pathos e capacità artistiche dal Galeano. Tra gli altri interpreti : Adele Nicotra, nelle vesti della autoritaria moglie Ada, della quale viene ripetutamente sottolineato il colore biondo dei capelli , come necessaria trasformazione dovuta al passare del tempo, assieme alla nuova relazione dubbiamente amorosa con Il povero Petralia, del tutto diverso dal marito e sfruttato quasi come maggiordomo di casa(Interpretato da Adolfo Ursino che ha sfoggiato una irresistibile vis comica)Della figlia Mimma( la spumeggiante Arianna Galeano ) viene messa in evidenza la modernità delle vedute e dello stile di vita che lui non conosce e che tanto lo sconforta. Perfino la sorella Rosaria, qui Elvira Piacenti (interprete attenta e intensa di un rapporto “freddo” ormai morto) è cambiata. E dopo gli affetti diretti, anche gli amici non sono più come prima: l’amico Pavone, che incontriamo a casa sua a ricostruire e curare la sua opera postuma (Gaetano Venuto, sempre preciso e puntuale nelle battute) si trova a disagio con lui . E infine il disincanto del mondo esterno, rappresentato da Bracchi, il critico in poltrona, il famoso critico letterario (nella convincente interpretazione di Orazio Nicotra) chiude la rappresentazione del “viaggio” nell’amara consapevolezza che bisogna accettare la morte come parte della vita. Il regista Minardi dimostra di aver perfettamente colto il messaggio dell’autore attraverso una direzione praticamente perfetta del cast. Lo spettacolo è volutamente e magistralmente calato nella realtà contemporanea attuale e simpaticamente fa riferimento anche alla realtà locale in cui viene al momento rappresentato, con diversi riferimenti a persone e situazioni che contribuiscono a coinvolgere gli spettatori nella interpretazione di ciò che non è solo teatro, ma la vita che ci circonda. Ottime la scelta delle musiche e l’allestimento delle scene di Gaetano Venuto e Mariangela Grasso, arricchite dalle luci e dagli effetti tecnici di Salvo Sipala. Il prossimo spettacolo del cartellone della stagione teatrale 2023/2024, proseguirà sabato 13 e domenica 14 aprile, alle ore 17.30, nel Cine-Teatro Garibaldi, con la messa in scena della commedia “Ho affittato un maggiordomo” di Giovanna Criscuolo, diretta dalla stessa.

Mario Pafumi

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