Bronte, il sindaco Calanna: "Sui migranti chiediamo il rispetto dell'accordo Anci-Viminale"


 
 
 

BRONTE – “Sgombriamo subito il campo dal terribile sospetto che Bronte sia contro l’accoglienza. Noi abbiamo già 50 migranti e nessuno si è lamentato. Adesso che ne arriveranno altri 59 però ci rendiamo conto che il numero non solo è troppo alto, ma potrebbe diventare infinito, ed allora chiediamo che questo processo di accoglienza ci sia, ma che abbia regole e confini”. E’ quello che il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, dice subito ai giornalisti riuniti in conferenza stampa nella sala della Giunta, dopo la dura presa di posizione contro la Regione siciliana che ha concesso l’autorizzazione a far arrivare a Bronte 59 minori non accompagnati.
“Non criminalizziamo, – continua Calanna – l’iniziativa privata ci amareggia, ma comprendiamo l’interesse a massimizzare i profitti. Noi riteniamo che sia sbagliato il provvedimento di Alfano di Alleanza popolare che prevede che le Regioni concedano autorizzazioni senza interpellare i Comuni, chiamati solo per accertare i requisiti tecnico strutturali della case di accoglienza e fornire un parere che, se tutto è in regola, gli Uffici tecnici sono costretti ad emettere.  Per il resto – continua – tutto vola sulle nostre teste. Eppure un accordo Anci-Viminale, impedirebbe la nascita di nuovi centri di accoglienza nei Comuni che, come noi, fanno parte della rete Sprar. Lo stesso accordo sancisce che il numero di migranti che possono arrivare sono ovvero 2,5 per ogni 1000 abitanti. In pratica a Bronte non ne potrebbero arrivare più di 49. Alcune interpretazioni vanno intendere che il limite non includa i minori, ma io la considero forzata. Comunque – chiarisce – vista l’emergenza, vanno bene 50, forse anche 60, capiamo che c’è bisogno di accoglienza e noi vogliamo fare la nostra parte, ma 109 no. Inoltre mi chiedo, visto che la dimensione in ogni Comune dell’iniziativa privata è incontrollata ed infinità, domani c’è il rischio che a Bronte di migranti ne arrivino altri 100 o 300 o forse anche di più?I nostri servizi sociali e scolastici implorerebbero.  Inoltre – continua – non credete che su temi importanti come questo la decisione del Popolo sia sovrana? Io ho incontrato buona parte delle categorie sociali ed istituzionali di Bronte e tutti hanno mostrato perplessità. Lo abbia comunicato invano alla Regione. Adesso promuovo una petizione popolare chiedendo ai miei concittadini di pronunciarsi non sull’accoglienza, ma sulla misura che questa deve avere. Inoltre – conclude – ho già dato mandato ai legali del Comune per verificare le condizioni di un ricorso al Tar contro la Regione. Sia chiaro – conclude – noi chiediamo solo il rispetto dell’accordo Anci – Viminale a prescindere da chi li ospita”.

Ma in Comune c’è anche chi dissente dalle dichiarazioni di Calanna: “Invitiamo il Sindaco Calanna – ci scrivono i consigliere Ernesto Di Francesco e Antonio Leanza del gruppo Bronte 2.0 – ad assumere un atteggiamento più responsabile evitando l’irresistibile tentazione elettorale di agitare la folla all’odio ed al razzismo. Gli consigliamo di occuparsi realisticamente del problema come un Sindaco e un dirigente di partito deve fare di fronte a delicate problematiche ed evitare atteggiamenti populistici e demagoghi che proprio non gli si addicono. Oltretutto non è accettabile che si può tutto ed il contrario di tutto : la sua amministrazione nel settembre 2016 ha partecipato ad un bando per realizzare una comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati che grazie alla sua azione i privati la realizzarono nel comune Bronte. Inoltre la sua amministrazione ha prorogato lo Sprar da lui ai tempi tanto avversato”.
“Io ascolto il parere di tutti – replica Calanna – ed affronterò l’argomento con Di Francesco. Diversa, invece, la posizione di Leanza che è quella di chi non è brontese, non vive nè risiede a Bronte e quindi non conosce la situazione. Leanza che mi risulta essere candidato alle Regionali, si preoccupi di dire una parola sull’argomento, si preoccupi di rendere pubblica la sua posizione visto che le maggiori criticità vengono dalla Regione. Insomma – conclude – faccia sapere a Bronte, anche se non è la sua Città, la sua posizione in merito”.

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *