Salvini: "Salveremo Catania e toglieremo le aziende ai boss"

 

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – “Sarebbe il caso che qualcuno rispondesse delle condizioni economiche in cui si trova la città. Ho ascoltato con sconcerto dell’eredità della precedente amministrazione di Catania. Un buco da 1,5 miliardi di euro ha dei responsabili che devono pagare penalmente, contabilmente e politicamente. Detto questo chiederò al governo di trovare le risorse per Catania. Vedremo di fare il possibile, ma il denaro pubblico è sacro. Già in passato il governo di cui facevo parte aveva erogato parecchi soldi per salvare Catania dal dissesto. Posso farmi carico di un secondo tentativo. Qualcuno mi chiederà “ma come, ancora?”, ma sono sicuro che amministratori e cittadini dimostreranno che la fiducia era, ed è ben riposta”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nonostante quanto accaduto a Genova, mantiene i suo impegni in Sicilia, a cominciare alla visita di un’azienda confiscata alla mafia, la Geotrans della famiglia Ercolano, all’incontro col in sindaco Salvo Pogliese e la giunta, a Palazzo degli elefanti.

La lotta alla mafia, con i fatti e non con le parole, è la priorità . Sono qui per rendere omaggio ai lavoratori e agli amministratori che dopo la confisca hanno permesso all’azienda di andare avanti. Questa azienda è uno dei 15.000 beni che voglio che siano usati di più è meglio. Abbiamo approvato il potenziamento dell’Agenzia dei beni confiscati e sequestrati ed il Decreto sicurezza che porterò in Consiglio dei Ministri a settembre avrà una accelerazione come nell’aggressione ai patrimoni dei mafiosi. Sono contento – ha sottolineato il ministro Salvini – di quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Spero che riusciremo a fare ancora di più perché l’unica cosa che temono queste persone, in Sicilia come il Lombardia, è che si gli porti via via tutto fino all’ultimo centesimo e questo continueremo a fare. Se c’erano aziende che lavoravano fuori mercato con criteri mafiosi – conclude – e poi se tornano sul mercato con criteri di equità non sempre è facile, però vedremo di portare una concezione manageriale, concorrenziale e trasparente anche nella gestione di queste aziende, ma penso anche alle tante ville, negozi, terreni agricoli, auto, conti correnti che giacciono fermi da qualche parte e che io voglio restituire ai cittadini italiani”.

Sul piano della sicurezza, l’altro punto importante, oltre il dissesto, nell’ordine del giorno della Giunta comunale alla quale ha partecipato il ministro, Salvini ha assicurato che nei prossimi mesi l’organico della Polizia di Stato sarà potenziato con 40 unità. Per quanto riguarda il Cara di Mineo ha ribadito che già sono stati ridotti i tempi di permanenza e risparmiati milioni di euro, ma l’obiettivo finale resta la sua chiusura.

Il sindaco Pogliese, da parte sua, ha assicurato la piena assunzione di responsabilità a partire dalla data del suo insediamento. “Siamo impegnati per aumentare la riscossione delle tasse, non è possibile che quella della TARI sia appena al 50%. Ci sono sicuramente cittadini in difficoltà che non possono pagare, ma ce ne sono sicuramente tanti altri che evadono per scelta. Ci opporremo al dissesto pronunciato dalla Corte dei conti perché non vogliamo penalizzare le aziende creditrici nei confronti del Comune per 200.00 euro. Siamo fiduciosi nel voto della camera del 3 settembre per l’emendamento “salva Catania” e in ogni caso stiamo lavorando al Piano di riequilibrio da completare entro il 24 settembre”, ha dichiarato Salvo Pogliese. Ultima speranza: lo sblocco del bando per le periferie che avrebbe portato in città 58 milioni di euro.

Dal Giornale di Sicilia

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