CATANIA – In piena emergenza coronavirus la Dusty offre la propria solidarietà attraverso una azione a beneficio della terapia intensiva dell’ospedale Garibaldi di Nesima. La donazione comprende quattro strumenti necessari per l’assistenza sanitaria dei pazienti affetti da Covid-19: un ecografo per terapia intensiva con sonda vascolare per accessi venosi, un videolaringoscopio per intubazioni difficili con sistema di lama monouso, strumento indispensabile poiché consente il mantenimento della distanza di sicurezza tra paziente e operatore sanitario, e due monitor multiparametrici per il monitoraggio dei pazienti critici.
“Essere solidali e rendersi utili alla comunità in momenti così difficili è giusto e normale. Stiamo attraverso un periodo molto delicato; l’alleanza tra Istituzioni e privati, diventa necessaria. È in atto una terza guerra mondiale e tutti insieme dobbiamo lottare contro questo terribile flagello. La macchina della solidarietà – spiega Rossella Pezzino de Geronimo amministratore Dusty – si è messa in moto in tutto il nostro Paese. Anche al sud non ci si può sottrarre dal sostenere gli ospedali. Al personale sanitario va tutta la mia gratitudine e il massimo rispetto per i ritmi serrati e sovraumani con cui sta operando per salvare la nostra comunità. Ringrazio il lavoro svolto da tutte le risorse umane che lavorano nella grande famiglia Dusty, perché con abnegazione, impegno e senso di responsabilità, lavorano senza risparmiarsi per il decoro della città”.
“Stiamo ricevendo in questi giorni numerosi attestati di stima e tantissima solidarietà. In tanti vogliono contribuire e dare una mano. Per i nostri operatori sanitari è importante lavorare di questi tempi in un clima di fiducia e qualsiasi tipo di supporto assume una rilevanza straordinaria, anche la semplice pacca sulle spalle. Da amministratore, peraltro – afferma
Fabrizio De Nicola, direttore generale Arnas Garibaldi – non posso che ringraziare quelle aziende che ci hanno fatto pervenire strumenti importantissimi per la lotta al Covid19, come respiratori, ecografi ed altri presidi che aiuteranno tanti pazienti a superare la malattia. Questa esperienza, seppur difficile e infausta, sta avvicinando le persone alla nostra sanità come mai era successo in passato”.
