Ex Santa Marta: progetti, polemiche e proposte

Ex Santa Marta: progetti, polemiche e proposte

CATANIA – È cominciata questa mattina la demolizione degli immobili dismessi (risalenti agli anni 50-60) dell’ex ospedale Santa Marta di Catania. Un’operazione propedeutica al risanamento di questa zona del quartiere Antico Corso, con la realizzazione di una grande piazza verde di quasi 4 mila metri quadrati, con spazi per il relax, aree giochi per bambini e per il fitness, energeticamente autonoma, come prevede il progetto di massima finanziato dalla Regione Siciliana, redatto dall’architetto Giuseppe Scannella e presentato sabato scorso dal presidente della Regione Nello Musumeci e dal sindaco di Catania Salvo Pogliese.

“La città avrebbe bisogno, adesso ed indifferibilmente, di un “urban center”, luogo deputato al confronto permanente sul governo del territorio – dichiara l’architetto urbanista, Maurizio Erbicella -.  Catania, nell’attuale condizione urbanistica rispetto alla obsoleta pianificazione vigente ed ai nuovi interventi programmati – sia a livello comunale che regionale – necessiterebbe, alla luce della recentissima nuova normativa per il governo del territorio (LR 19/20), di un “urban center”, luogo deputato al confronto permanente sulle trasformazioni urbane sostenibili, struttura partecipata atta al coinvolgimento critico delle comunità civiche nelle politiche di riqualificazione della città metropolitana, nonché catalizzatore di giovani energie creative e visioni condivise per il rinascimento urbano.

L’intervento per la demolizione selettiva dell’edificio fatiscente su via Gesualdo Clementi durerà novanta giorni. Saranno abbattuti oltre 33 mila metri cubi di fabbricato, 11 mila metri quadrati di pavimenti e rivestimenti, più di due chilometri di tubazioni di scarico e 2.600 metri quadrati di infissi. Si stima che verranno eliminate 16 tonnellate di sfabbricidi e 18 di alluminio. Al posto del fabbricato dismesso sarà realizzata una piazza e tornerà visibile il prospetto del settecentesco Palazzo di scuola vaccariniana. I lavori sono coordinati dal Genio civile di Catania, guidato dall’ingegnere Natale Zuccarello. Il progetto di massima, che punta a restituire decoro e massima fruibilità a questa porzione del centro storico, sarà oggetto di un’apposita conferenza di servizi tra Regione, Comune, Genio civile e Soprintendenza.

A seguito della presentazione del progetto comunale che punterà alla trasformazione della zona dell’ex ospedale Santa Marta , redatto dall’architetto Giuseppe Scannella, la Cgil di Catania sottolinea che “sarebbe stato più corretto invitare i comitati di quartiere, le associazioni e gli abitanti stessi dell’ Antico Corso a poter dire la loro su quest’opera che appare piuttosto imponente e poco in sintonia stilistica e architettonica con la zona”. Per il sindacato catanese “è necessario prima di avviare un’opera di riqualificazione del quartiere conoscere le esigenze di chi vi abita e armonizzare ogni possibile nuova struttura con quelle già esistenti, affinché non venga vissuta “come cosa altra” dalla storia e dal tessuto economico e sociale dell’Antico Corso”.

La Fondazione Radicepura, visto il dibattito scaturito in merito al progetto per la riqualifica dell’ex presidio ospedaliero Santa Marta – Villaerbosa, crede che sia necessario ripartire dalle radici, quelle botaniche, con la realizzazione di un giardino, e che pertanto sia necessario affidare il progetto alle professionalità del verde. La demolizione dell’ex presidio ospedaliero Santa Marta – Villermosa e il relativo progetto della Regione Siciliana di riqualificare tutte quelle strutture ospedaliere ormai abbandonate sono iniziative di grande valore che non possiamo non ammirare. Se la pandemia e il difficile momento che stiamo attraversando ci hanno insegnato qualcosa, è l’importanza degli spazi aperti e soprattutto dei parchi. Trainati dall’entusiasmo di migliaia di ragazzini che credevamo, erroneamente, disinteressati, dovremmo volgere il nostro sguardo verso la ricerca del bello attraverso la natura. Le grandi metropoli ormai anelano alla ricerca di uno spazio coltivabile e, sempre più spesso sentiamo parlare di tetti/giardino, dunque come mai noi, che di spazio a disposizione ne abbiamo, non lo sfruttiamo appieno per regalare un polmone verde alla nostra città e ai cittadini. Un organo vitale che alla luce di tutto ciò che stiamo vivendo assume di certo un significato ulteriore, una luce di speranza nel buio di questa lunghissima notte.

Non entriamo nel merito del progetto proposto per l’ex presidio ospedaliero Santa Marta – Villermosa, sono tutti concordi con la scelta di realizzare una piazza verde, ma ci chiediamo perché non si sia pensato di realizzare un giardino vero e proprio dove poter soggiornare all’ombra degli alberi, sia in estate che in inverno grazie alle temperature miti della nostra regione, e dove poter far giocare i nostri figli, il nostro futuro. Le figure del paesaggista e dell’agronomo sono delle figure professionali necessarie quando si progetta uno spazio a verde, dei professionisti che, con le giuste competenze, possano esprimerne pienamente il potenziale e dare il loro contributo alla riqualifica del territorio. Auspichiamo una collaborazione tra pubblico e privato che porti una maggiore interazione con queste professionalità, magari attraverso una Call, come quella che la Fondazione Radicepura organizza in occasione del Radicepura Garden Festival che permetta, ai giovani professionisti del settore, di ripensare allo spazio urbano come uno spazio libero da barriere e immerso nella natura. Dove l’architetto vede colonne, il paesaggista immagina alberi che crescono rigogliosi e mutano con il passare delle stagioni, maturando e donando i loro frutti a chi sarà così sapiente da raccoglierli. Desideriamo una città più verde, una città a misura d’uomo e che con la natura dialoghi in sinergia. Non possiamo che augurarci che dalle ceneri della Catania antica rinasca ancora una volta l’araba fenice, questa volta dal polmone verde.

La Fondazione Radicepura nasce nel 2017 dall’illuminata visione della famiglia Faro nel voler creare un luogo unico dedicato alla valorizzazione della natura e alla ricchezza di biodiversità proprio dove il Mediterraneo abbraccia il clima subtropicale, scegliendo quindi la Sicilia come scenario di questo nobile progetto. Tra le attività di maggior rilievo il Radicepura Garden Festival, prima biennale internazionale dedicata al paesaggio mediterraneo che dà la possibilità a giovani talenti di realizzare progetti di Garden Design che mirano a promuovere l’arte del Paesaggio.

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