di Mario Bevacqua *
Il problema siculo-libico si trascina da decenni e non si è mai arrivati ad una soluzione definitiva. Chi ha torto, chi ha ragione, non entro nel merito, da notaio segnalo solo la differenza di approccio al problema. Imperante Gheddafi in Libia sorse il problema del Golfo del Sirte e la solita azione nei confronti dei nostri pescatori, ripeto non entro nel merito ma a quel tempo un nostro rappresentante piuttosto che attendere ordini da Roma con un gesto di gran coraggio politico decise di agire a difesa degli interessi del suo popolo. Parlo di Rino Nicolosi che in men che non si dica organizzò il viaggio della delegazione siciliana in Libia. È storia la famosa riunione nella tenda di Gheddafi nel deserto che sorti esito sperato cioè apertura e superamento del problema grazie alla decisione di un uomo che aveva dimostrato coraggio ed aveva interpretato nel giusto senso il mandato di presidente della Regione Siciliana in difesa dei suoi conterranei ed aprendo un discorso politico importante con Gheddafi ottenendo il massimo rispetto dall’interlocutore al tempo molto potente. Come sono cambiati i tempi oggigiorno siamo trattati da interlocutori estremamente deboli tal che non sono stati sufficienti quasi 2 mesi di trattative sotto traccia per PRETENDERE il rilascio dei nostri pescatori ed un governo che ha fatto della comunicazione il suo cavallo di battaglia, tace spudoratamente lasciando in ambasce tutti i familiari e tutti coloro che vivono la vicenda. Non è possibile che l’Italia abbia perduto tutto il potere politico internazionale e che i suoi rappresentanti si nascondono col silenzio che in questo caso è assordante. Voglio sperare che chi di dovere intervenga decisamente per recuperare almeno la dignità del popolo italiano.
* Past President Uftaa
Foto dal Giornale di Sicilia
