Bastione degli infetti, individuato il primo abuso edilizio

 

 

CATANIA – Così scrivevamo il 21 giugno, in riferimento ai lavori in corso nel Bastione degli infetti, dove il Comune sta realizzando una bambinopoli: “…Le mura, infatti, sono “aggredite” da costruzioni fatiscenti con materiali messi insieme alla meno peggio e coperture di amianto, quindi potenzialmente dannose, e vi sono ospitati dei cavalli, che in centro abitato non dovrebbero stare, non si sa bene se per usi alimentari, macellazione clandestina, o per “attività sportiva”, cioè scommesse sulle corse illegali. Forse non sarebbe stato sbagliato occuparsi della bonifica dell’area, abbattere le casupole, vietare attività sicuramente illegali e in violazione dell’igiene pubblica, le stalle appunto, e dare decoro e respiro al Bastione degli infetti, come è avvenuto di recente per le Terme della rotonda, prima soffocate da costruzioni più o meno pericolanti. ma forse era, anzi è, pretendere troppo. La generica risposta di qualche assessore “Poi vedremo”, non tranquillizza nessuno dei rappresentanti delle associazioni, anzi sembra una evidente non risposta”.

Ci piace dover segnalare che siamo stati smentiti, perché a meno di un mese l’Amministrazione comunale si è mossa:  un manufatto abusivo nell’area archeologica del Bastione degli Infetti: scattano i sigilli. La giunta comunale ha effettuato la segnalazione che ha fatto scattare l’operazione della polizia municipale nella zona sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali. Nel mirino dei vigili è finito un manufatto abusivo in muratura costruito in sopraelevazione su una preesistente casa terrena. La costruzione, con accesso dal cortile interno di via Antico Corso ad angolo con via Torre del Vescovo, si presentava addossata a parte della cinta muraria del “Bastione”. Il responsabile della violazione penale, dopo essere stato identificato dagli ispettori del Nucleo edilizio della Polizia municipale, è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per i reati di natura edilizia.

Adesso, bisognerà aspettare i tempi biblici della giustizia per poter abbattere la fatiscente costruzione, ma nel frattempo il monitoraggio della zona potrebbe portare all’individuazione di altri abusivi edilizi o di attività illecite o incompatibili con la futura destinazione dell’area. Un bel colpo di ruspa, insomma, ridarebbe ossigeno e dignità al seicentesco Bastione.

D.L.P.
 

Una colata di cemento per la bambinopoli tra stalle e catapecchie

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