Catania capitale dello sfruttamento dei cavalli


 
 
 
 
 
 

CATANIA – Ancora un ennesimo episodio di maltrattamento  di cavalli scoperto a Catania (e sarebbe solo  la punta di un iceberg!)  , e a pochi giorni da quello avvenuto in via Galatioto,  città considerata da Free Green Sicilia:  capitale nazionale dei cavalli maltrattati illegalmente ma anche dalle istituzioni locali! Ancora una volta la polizia, a cui va il nostro ennesimo plauso,  sequestra e denuncia per maltrattamento il detentore di un cavallo denutrito  in una stalla abusiva a S. Cristoforo dove l’animale, pare rubato,  veniva tenuto in pessime condizioni ambientali e fisiche e di cui ancora si sconoscerebbe  l’utilizzo. Ringraziamo la polizia intervenuta e i servizi veterinari dell’ASP anche, così come chiesto da tempo dalla scrivente associazione, per il sequestro dell’animale ricoverato in posti sicuri.

Gli equini  (e non solo)   che vengono tenuti in condizioni pessime e di evidente  sofferenza  oltre al loro illegale utilizzo in corse clandestine o  maltrattati in corse illegali di qualsiasi forma o a rischio di essere sottoposti a macellazione clandestina non possono essere ridati in mano agli stessi detentori ma devono essere sequestrati e affidati alle strutture pubbliche di cui le forze dell’ordine sono provviste e mai lasciati per evidenti ragioni legali e morali in mano ai loro aguzzini.

Per tali motivi richiediamo al Presidente della regione – afferma Alfio Lisi,  portavoce di Free Green Sicilia –  che l’obsoleto  Istituto regionale di incremento equino di Catania (che peraltro con le sue aste di equini  degli anni scorsi ha rischiato di fornire cavalli e asini a persone o organizzazioni senza scrupoli viste le poche garanzie richieste ai partecipanti) sia convertito  in una ente pubblico utile alla società ovvero in un pensionato rifugio  per  i cavalli presenti nell’Istituto o dismessi dalle istituzioni (Polizia – Carabinieri-Esercito- Forestale e così via) e per cavalli  maltrattati,  a  rischio macellazione clandestina , per poi finire nelle macellerie equine compiacenti e negli ‘arrusti e mangia”mettendo a rischio la salute di consumatori sprovveduti,  o sottoposto a corse clandestine e a sevizie di ogni genere.

Free Green Sicilia chiede inoltre alle Istituzioni pubbliche Statali e regionali che gli equini, animali da sempre vicini all’uomo, siano considerati alla stregua di cani e gatti ovvero di animali d’affezione di cui è vietata l’uccisione.
 

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