Con la conferenza “Il Ponte sullo Stretto fra miti e realtà” si è concluso il ciclo di conferenze del Premio Biagio Andò

Con la conferenza “Il Ponte sullo Stretto fra miti e realtà” si è concluso il ciclo di conferenze del Premio Biagio Andò

RIPOSTO – Con l’ultimo incontro “Il Ponte sullo Stretto fra miti e realtà”, svoltosi lunedì 6 Novembre alle ore 10.00 nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico per Geometri N. Colajanni di Riposto, si è concluso il ciclo delle quattro conferenze del Premio B. Andò, organizzato dalla Fondazione Nuovo Mezzogiorno.
Ad aprire i lavori Giuseppe Barbagallo, vicario dell’Istituto Scolastico, che ha sottolineato l’importanza che riveste nella scuole il Premio Andò,appuntamento qualificato di approfondimento culturale su temi di grande attualità. Salvo Lisi, Segretario della Fondazione organizzatrice, il quale ha confermato la presenza nella giornata conclusiva del 19 Novembre del Rettore dell’Università di Gerusalemme accompagnato dal Direttore Generale dello stesso Ateneo ed  ha annunciato che la Fondazione Nuovo Mezzogiorno ha in progetto di somministrare nei prossimi mesi un Format di Educazione Civica.
Il Presidente del Premio B.Andò Orazio Licciardello ha chiarito le ragioni della conferenza spiegando che “l’Europa da anni investe sull’area euro mediterranea in quanto costituisce la possibilità di sviluppo del continente. Penso alle risoluzioni di Barcellona 2010, per esempio, che per certi aspetti non sono andate a buon fine però in parte sono anche in via di sviluppo anche per l’esito che produrranno i fondi del PNRR. In questo contesto va considerata la Sicilia per la posizione geografica e per la storia che ha avuto. Ciò implica il problema dei trasporti e delle connessioni comprensive dell’attuazione dell’Alta Velocità nei territori isolani e anche del Ponte dello Stretto”.
Enrico Foti, Ordinario di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Unict, ha messo in rilievo il fatto che “la realizzazione del Ponte è la sfida più esaltante ed entusiasmante dal punto di vista ingegneristico e strutturale che per noi siciliani ha un significato fondamentale ed un valore essenziale. Non è solo il collegamento  tra un pezzo d’Italia con il resto dell’Italia, ma metterà ordine anche altri problemi annosi e antichi dell’Isola dando un forte  impulso alla crescita infrastrutturale di tutto il territorio siciliano rappresentando anche un volano per la protezione idraulica del territorio”.

Interessante anche l’intervento di Francesco Russo, Ordinario di Infrastrutture e Sistemi di Trasporto dell’UniRc,  il quale ha evidenziato che “il progetto del Ponte nel 2012 è stato respinto perché il piano economico non ha passato la verifica, come detto nel recente decreto legge del marzo 2023 con cui è stato fatto ripartire l’iter per la realizzazione del Ponte. Gli obiettivi dell’intervento dell’Alta Velocità e del Ponte dovrebbero essere quelli di incrementare il PIL della Sicilia dell’1% anno, come accaduto nelle regioni dove è arrivata l’Alta Velocità e abbattere le emissioni inquinanti. Per ottenere questi obiettivi, tuttavia, è necessario che l’intervento complessivo permetta di fare un viaggio di andata e ritorno in giornata e quindi di essere fortemente competitivi con l’aereo”.
Rosario Lanzafame, Ordinario Sistemi per l’energia e l’ambiente dell’Unict, ha affrontato i temi della protezione dell’ecosistema  facendo riferimento all’appuntamento della COP 28 che si terrà a Dubai – E.A.U.  “Si tratta della più grande conferenza annuale degli Stati dedicata alla lotta al cambiamento climatico in cui partecipano quasi 200 Paesi del Mondo e realizzata per salvare il Pianeta dalla crisi ambientale sempre più preoccupante per la vita dell’Umanità. Gli eventi climatici estremi di questi giorni mostrano che la crisi climatica non è un’incognita del futuro, ma è diventata un problema quotidiano con conseguenze catastrofiche. E questo scenario di rischio è destinato a crescere in misura inimmaginabile”.

Mario Pafumi

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