Regionali: Castiglione come la volpe, il centrodestra come l'uva


 
 

PALERMO – Fino alla settimana scorsa faceva il pendolino da destra a sinistra in attesa di un comodo lasciapassare, ma il capostazione Nello Musumeci, affiancato dai controllori Matteo Salvini e Giorgia Meloni, al treno proveniente da Alfanolandia ha alzato la paletta rossa, costringendolo a proseguire la corsa fino alla fermata del centrosinistra. da allora il centrodestra è diventato il male assoluto. Ci ricorda un po’ la favola della volpe e l’uva…

“Quando il professore Micari era un giovane studente, Nello Musumeci era già in politica con l’estrema destra. L’alleanza che si profila con un candidato civico e forze popolari, democratiche e progressiste è quella vincente, rispetto a una coalizione di destra rappresentata da Musumeci, Meloni e Salvini“. Lo dice il sottosegretario e coordinatore di Ap in Sicilia, Giuseppe Castiglione. Spaccature in Ap? Il partito non solo non lascia ma raddoppia – dice Castiglione -, ci sono tanti dirigenti, militanti e semplici cittadini che si considerano lontani anni luce da Salvini e Meloni, dunque da Musumeci. Abbiamo riscontrato grande interesse attorno alla leadership del professore Micari”. Il sì ufficiale degli alfaniani alla candidatura del rettore dovrebbe arrivare in settimana”.

A Castiglione risponde  Giusi Savarino, portavoce di #DiventeràBellissima, che ricorda al sottosegretario l’elenco di partiti e movimenti moderati che sostengono Musumeci, da Forza Italia a Cantiere Popolare, da Idea Sicilia ai movimenti di Armao e Parisi. “Capisco il nervosismo di Castiglione, costretto a giustificare una scelta opportunistica di sopravvivenza nel governo di sinistra come una scelta nobile politica. Capisco pure il fastidio per l’emorragia di classe dirigente che subisce, deve anche comprendere che quel che resta di Ncd è gente eletta nel centrodestra con un elettorato che era e resta di centrodestra”, dice la portavoce del movimento di Musumeci.

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