Credo che la situazione politica ed istituzionale italiana sia veramente molto preoccupante. Dopo circa 80 giorni dalla chiusura delle urne ciò che si è concretizzato è deludente ed imbarazzante. Da una parte la Lega, movimento ex rivoluzionario rispetto agli assetti istituzionali dello Stato, ha certamente, se non tradito, disatteso le aspettative del suo elettorato, che vede i consensi espressi diluiti in un cocktail gialloverde, che si potrebbe battezzare “Maracanà”. Dall’altra il Movimento 5 Stelle, sovversivo per mission e per definizione, che abdica alla sua stessa natura, e che, sopratutto, rispetto all’incredibile messe di voti raccolti al Sud tiene un comportamento più che da “statista” da “stradista”, cioè da scippatore. Prendo i voti e scappo.
Questo purtroppo è il risultato di una legge elettorale sciagurata che ci ha condannati alla ingovernabilità e a dover fare buon viso a cattiva sorte rispetto ad “eccesso di zelo” del Quirinale, che comunque è servito a smuovere le acque stagnanti.
Se infatti pur di andare ad occupare un “cadreghino” in Consiglio dei ministri, sono disposti a fare i trasformisti, e perfino ad accettare un premier tecnico dagli incerti natali politici, spacciandolo per proprio, ben altra rappresentazione dovranno prepararsi a mettere in scena al momento di presentarsi in Parlamento, non per la fiducia, ma per l’esame e l’approvazione dei singoli provvedimenti legislativi che, in coerenza al programma/contratto, dovranno presentare per cambiare l’Italia.
Temo che siamo al punto di partenza, se non peggio; anche perché la facoltà restituita all’ex cavaliere di Arcore di scendere in campo in prima persona complica il quadro. Dopo Monti, Letta e Renzi, con la parentesi apprezzata dagli italiani di Paolo Gentiloni, resta probabile che si arrivi al quinto Governo guidato da un non eletto; e non era questo quello che volevamo.
A proposito,ricordo a quanti mi leggono, che eletto viene dal latino”eligere”, cioè scegliere; non prendere il primo che viene, come chiosa il “Calonghi”. Purtroppo, considerando l’imminente arrivo dell’estate, mi sa che l’unica scelta che ci è dato di poter fare, è il gusto del “cono da passeggio”.