Ambulanza letteraria, la libroterapia inizia dai libri censurati

Ambulanza letteraria, la libroterapia inizia dai libri censurati

di Katya Maugeri

CATANIA – I dati Istat sulla lettura di libri in Italia mostrano una situazione ormai ben nota: in Italia si legge poco, una condizione drammatica accentua nelle periferie: un rapporto di 1 su 3 dei non lettori. Biblioteche non fornite, librerie non frequentate, la mancata educazione alla lettura. Per fortuna c’è chi non si arrende e realizza idee originali, affascinanti come Ambulanza letteraria: un’auto costumizzata che rappresenta un progetto itinerante di biblioterapia on the road con la collaborazione di psicologi, giornalisti, psicoterapeuti, editori.

«La libroterapia ha origini antichissime – spiega l’ideatore Cono Cinquemani – secondo cui la letteratura, il libro in sé curerebbe i pazienti a cui va sottoposto il testo o l’arte in genere. In questo viaggio dalle mille e una notte ideato da insieme ad Alessandro Marchese ideatore di Markesing, marketing sociale e Ljubiza Mezzatesta ideatrice del logo e della customizzazione dell’Ambulanza letteraria seguiranno laboratori ed eventi letterari in collaborazione con editori, librai ed esperti del mondo editoriale. Inizieremo il 9 ottobre al Caffè Letterario di Roma con l’evento dal titolo “Pillole di Libroterapia”, in collaborazione con Alessandra Lazzini e Federica Marcucci. Il testo censurato scelto sarà “Le quattro casalinghe di Tokyo” di Natsuo Kirino».

Già da Aristotele si scopre l’importanza del potere drammaturgico della parola scritta. Da questa esperienza filosofica si passa al 1916, quando nel mondo della psicologia si introduce il concetto di biblioterapia, ovvero il libro come formula altra per ampliare e arricchire le terapie rendendole più dinamiche e interessanti. Nel 1937 William Menninger pubblica un articolo intitolato “Bibliotherapy” che riporta le conclusioni della sua ricerca sulle motivazioni di acquisto e prospetta scenari di utilizzo della prescrizione di materiali di lettura come misura terapeutica in pazienti psichiatrici ospedalizzati. I fratelli Menninger hanno continuato a portare avanti il loro interesse nei confronti della biblioterapia e nel 1961 verrà pubblicato un articolo dal titolo “Reading as a therapy” che sottolinea le difficoltà incontrate nel tentativo di dare una base scientifica alla metodologia ma anche le forti convinzioni circa la sua efficacia: dal momento che sappiamo che alcuni libri hanno cambiato il modo di pensare del mondo – Freud, Dostoevskij, Einstein – possiamo facilmente credere che l’individuo possa veder cambiare la sua vita in seguito alla lettura del libro».

«Chiaramente si tratta di una tesi da accettare con le dovute riserve – sottolinea Cono Cinquemani – non bisogna cadere nell’equivoco che un libro possa guarire da una patologia». Ambulanza letteraria, quindi, nasce come modo altro di fare cultura e di proporre la lettura: la riscoperta dei classici e nell’affascinante compito di indagare gli aspetti psicologici dei personaggi. «Un progetto ambizioso, al quale credo tantissimo e che prossimamente diventerà una libreria, un’attività commerciale con gli stessi contratti di una normale libreria che opera nel territorio. L’aspetto commerciale riguarderà la Sicilia, gli eventi di libroterapia, invece, firmate Ambulanza letteraria saranno nazionali e internazionali». E tra gli eventi sarà proposto un affascinante modo di riscoprire i classi: il banned books. I libri censurati nella storia che verranno presentati per approfondire e affrontare in chiave innovativa e contemporanea la tematica e la genesi stessa.

«Ambulanza letteraria credo sia una delle prime soluzioni per la riscoperta – concreta – della lettura: diventerà una libreria attiva che non si fermerà solo ai centri storici, ma andrà nelle periferie, in quei luoghi in cui le librerie vengono chiuse. La rinascita della lettura? Sì, noi ci crediamo».

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