Catania,tassa rifiuti +14%

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA  –  Più che un aumento un adeguamento. Il sindaco Salvo Pogliese ha tenuto a precisare che la delibera proposta al Consiglio comunale per innalzamento delle tariffe per il servizio di raccolta dei rifiuti, in misura del 14%, è una necessità non solo imposta dalla legge, ma necessaria perché le cifre in bilancio non corrispondo al vero, a cominciare dai costi del conferimento in discarica: 18 milioni l’anno e non 10. Per altro, la convenzione con la discarica è scaduta ed è facile immaginare che la nuova sarà firmata per una cifra maggiore. Fatta questa premessa, il Consiglio comunale ha votato favorevolmente la delibera, illustrata dall’assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi. Tra i 20 presenti, 15 i voti favorevoli e 5 i contrari. Con qualche delusione all’interno della stessa maggioranza. La consigliera di “In campo con Pogliese, Paola Parisi, infatti, aveva proposto un emendamento con il quale intendeva “correggere” alcune incongruenze. “L’innalzamento  della tari differenziato per categorie: e cioè un aumento molto contenuto per civili abitazioni, garage e box, compensato da un aumento maggiore per le attività commerciali la cui produzione di rifiuti é ovviamente maggiore rispetto ad un nucleo familiare. Inoltre, ho cercato di rimodulare le categorie stesse ed in particolare lì, dove in delibera ho trovato un’unica categoria in cui venivano equiparate le abitazioni agli alberghi, ne ho creato due separate sempre sul presupposto che la produzione di rifiuti di una abitazione non può essere equiparata a quella di un albergo  – spiega la consigliera – e che quindi la tariffa a metro quadro della tari doveva essere diversificata. Stesso discorso l’ho fatto creando un ulteriore distinzione tra alberghi con ristoranti e alberghi senza ristoranti. Che ribadisco incredibilmente si ritrovavano tutti in un’unica categoria insieme alle abitazioni”. Tanto impegno di Paola Parisi non è stato però condiviso dalla Amministrazione che ha espresso parere contrario provocando l’uscita dall’aula della proponente. Critico, Giovanni Grasso, a sinistra nella foto, candidato sindaco nel Movimento 5 stelle: “Mi sembra che si punti all’aumento in quanto tale e basta, senza alcuna progettualità futura. I rifiuti devono essere una risorsa, non un costo. Raccolta e accertamenti vanno effettuati in house, necessario un piano anti evasione, altrimenti saranno sempre gli onesti a pagare ed a pagare di più”.

Una ipotesi che il sindaco non ritiene possibile: che “l’Amministrazione sta avviando un imponente piano antievasione con l’impiego di personale comunale per scovare i tanti, troppi, contribuenti evasori totali che a Catania finora sono rimasti indisturbati”. Per queste ragioni, Pogliese, si è impegnato pubblicamente ad “abbassare, al massimo entro due anni, le tariffe Tari che nostro malgrado abbiamo dovuto adeguare ai costi e ai piani che non abbiamo fatto noi e da cui speriamo affrancarci quanto prima Il senso di responsabilità e il rispetto delle istituzioni, talvolta porta a compiere atti, come questo aumento, che mai avremmo voluto proporre”, ma sono conseguenza del dissesto.

Dal Giornale di Sicilia

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