La nuova scala del "Bellini": architettura condivisa e polemiche a cose fatte

Daniele lo Porto

CATANIA – Per circa 25 anni un’orrenda stampella di tubi Innocenti arrugginiti e tavole di legno ormai sfaldate da pioggia e sole, è stata poggiata sul lato di via Callas alla struttura ottocentesca del Teatro massimo Vincenzo Bellini. Una provvisoria, ormai insicura, scala d’emergenza il cui affitto è costato negli anni forse centinaia di migliaia di euro. Ma tutto è passato inosservato, faceva parte “naturale” del paesaggio. Nei giorni scorsi, invece, ha destato grandi polemiche la scala in ferro e vetro realizzata su progetto del Comune, dopo le sollecitazioni della Commissione prefettizia di sicurezza su indicazione dei Vigili del fuoco. Un’opera moderna addossata ad un edificio storico, di grande pregio artistico, molto amato dai catanesi, che ha provocato un dibattito in città coinvolgente come il fontanone del Tondo Gioeni. Progetto approvato, però, dalla Soprintendenza e assolutamente necessario altrimenti il “Bellini” sarebbe rimasto chiuso. Nel dibattito culturale interviene l’Ordine degli architetti tramite il suo presidente, Alessandro Amaro. “Non si può agire costantemente sulla scorta dell’estemporaneità e senza il rispetto delle competenze, che soprattutto in questo caso appartengono esclusivamente agli architetti – sottolinea Amaro -. Occorre una pianificazione da parte delle istituzioni che metta al centro la sinergia con i nostri professionisti, a cui spetta il compito di produrre progetti architettonici contemporanei di qualità, senza i quali non si può valorizzare e mantenere integra l’identità e la storia della città. Analisi, progettualità, visione d’insieme, equilibrio, armonia per non ritrovarci sempre davanti agli annosi problemi che oggi vedono aprirsi dibattiti e confronti, ma solo e sempre a “cosa fatta”. In questo contesto per l’agenda politica diventa prioritario ripensare ai monumenti, alle piazze e agli edifici storici, attraverso l’uso dei concorsi di progettazione, unico strumento che possa garantire la qualità degli interventi nel rispetto dell’iter normativo. È l’accorato appello che facciamo alla nuova Amministrazione, sperando possa cambiare il percorso seguito sino ad ora. Il Comune, attivando il concorso di progettazione, ha la possibilità di utilizzare gratuitamente la piattaforma del Consiglio nazionale per la gestione dell’intera procedura, con un risparmio di costi e di tempo”.

Dal Giornale di Sicilia.

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