Giordana Di Stefano, i suoi 25 anni che non festeggerà mai

Giordana Di Stefano, i suoi 25 anni che non festeggerà mai

di Katya Maugeri

«Il 6 maggio del 1995 ti ho donato la vita Giordana, l’amore della mia vita», scrive Vera Squatrito, madre di Giordana Di Stefano. Oggi avrebbe compiuto venticinque anni e non potrà spegnere le candele con sua figlia, non potrà abbracciare i suoi affetti più cari. Una presenza costante quella della giovane ventenne che vive nelle battaglie di coloro che lottano contro il femminicidio.

Quarantotto coltellate che non hanno mai smesso di sanguinare. Uccisa il il 6 ottobre del 2015 dall’ex compagno Luca Priolo il giorno prima dell’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio relativa alla denuncia per stalking. Priolo dovrà scontare una pena di trent’anni per averla barbaramente uccisa.

“Nel giorno del suo compleanno – dichiara la Squatrito a Sicilia Network – voglio condividere un post che mia figlia scrisse il 25 novembre 2014 affinché possa dare forza alle donne di lottare contro la violenza. Spero che queste parole possano rappresentare un giorno di rinascita e di rieducazione all’amore e al rispetto”.

“Insegnate ai vostri figli che la violenza è un reato.
Che non si fa male solo con i gesti ma anche con le parole, insegnate loro la compassione, la cavalleria il perdono. Perché non è normale, non è giusto, non è possibile, che oggi nel 2014, dobbiamo sentire parlare di violenza. Ogni due giorni una donna viene uccisa! È disumano, raccapricciante, triste ed assurdo tutto questo. Non ci sono giustificazioni che tengano, nulla, in nessun caso, neanche il peggiore dei torti può essere pagato con la vita. La gelosia non è una scusa, la fine di una relazione meno che mai, la rabbia neanche. Non c’è una sola ragione che possa essere considerata valida, che possa essere accettata. Non vi fidate donne di chi dice di amarvi e vi tira gli schiaffi… quello non è amore neanche se succede una volta e basta. Non vi fidate di chi considerate diverso, di chi una cosa simile non la farebbe mai, di chi <<non è il tipo>>… nessuno è il tipo, ma non siamo mai assolutamente certe di chi abbiamo di fronte. Perché può bastare un gesto fatto sbadatamente per provocare una tragedia. Non ve le tenete le botte, non ve le tenete mai! Un uomo che picchia una donna non è forte, non è stressato, non è stanco, non è neanche un uomo. È uno schifosissimo vigliacco ed è pericoloso!!!! Perché se oggi vi lancia una matita domani può tirarvi un vaso una sedia o chissà che. Insegnate ai figli maschi che le donne sono creatura da proteggere e che sentirsi amate vuol dire anche sentirsi protette. Insegnate alle figlie femmine di rispettare loro stesse prima di tutto pretendendolo il RISPETTO! Che senza quello non si va mai da nessuna parte. Le vittime del femminicidio potrebbero essere le nostre madri, sorelle, amiche, colleghe, potremmo essere noi stesse! Queste cose succedono davvero non possiamo avere la certezza che a noi no, non può succedere. Abbiate il coraggio di difendervi e di chiedere aiuto tutte le volte che vi sentite in pericolo. Abbiate la forza di aiutare chi ha bisogno di essere aiutata e forse, se riuscissimo a farlo tutte, magari non accadrebbe più. Forse è un sogno ma per realizzarlo bisogna agire sempre!

Le parole di Giordana sono intrise di violenza subìta. Un inno alla forza e al coraggio di prendere in mano la propria vita e salvarla.

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