Terme di Acireale, fioccano i primi interrogativi sull'asta andata deserta per la vendita dei cosiddetti gioielli di famiglia

Terme di Acireale, fioccano i primi interrogativi sull'asta andata deserta per la vendita dei cosiddetti gioielli di famiglia

Saro Faraci

ACIREALE – Abbiamo comunicato ieri che l’asta per la vendita del complesso polifunzionale e dell’ex albergo Excelsior Palace è andata deserta nell’unica sessione di vendita stabilita per il 18 giugno. Adesso i tre liquidatori regionali (Vincenza Mascali, Antonino Oliva e Francesco Petralia) dovranno predisporre nuovo avviso e provare ad acquisire una nuova offerta, sempre pari o superiore a tredici milioni di euro, che potrebbe provenire dalla Regione Siciliana, tenuto conto anche dell’orientamento favorevole espresso nell’ultima riunione di giunta.

Qualche lettore non ha fatto mancare il proprio commento alla notizia. “Scusate non si capisce come mai nel titolo si parli di vendita di “gioielli di famiglia” quindi di proprietà della Regione e poi del fatto che la Regione per un cavillo non si é presentata all’asta per acquistarli per la modica cifra di tredici milioni di euro” — si domanda un lettore che ha postato un commento all’articolo pubblicato ieri da Sicilia Network. Il quale prosegue: ” Ma non sono già beni della Regione? Insomma non è chiaro di che operazione si tratti. Ma se nessuno si é presentato all’asta siete sicuri che sia un affare appetibile? Sembrerebbe di no. E allora perché questo bell’affare deve farlo la Regione con i soldi dei contribuenti? Non si capisce proprio.”

Più tecnica invece la riflessione del dottor Francesco Piccirillo, commercialista, già revisore del Comune di Catania ed esperto di finanza pubblica.  “È un vero peccato che i liquidatori ,essendo persone preparate, non guardino verso operazioni diverse dalla vendita all’asta. Vorrei far loro presente che dal 2008 sono state emanate diverse leggi sulla valorizzazione del territorio, tra queste ce n’è una che con l’impiego del partenariato pubblico privato e con il promotore privato di progetto attraverso i fondi immobiliari anche pubblici (INVIMIT di Cassa Depositi e Prestiti) permette di traslare nel tempo la proprietà degli immobili alla Regione e nel contempo, attraverso un progetto con flussi di cassa idonei, una Sgr nominata con evidenza pubblica gestirà la completa valorizzazione dell’intero sistema termale”, chiosa il dottor Piccirillo. Il quale va avanti nella sua proposta: “In sintesi, un accordo di programma tra Regione, Comune, Terme di Acireale SpA e Demanio stabilirà il conferimento degli immobili e dell’intero sistema termale delle acque in un fondo immobiliare al quale per legge aderirà il fondo INVIMIT. I titolari dei beni e dei diritti riceveranno dalla Sgr quote fruttifere di reddito per tutta la durata del fondo chiuso. Queste quote fruttifere di reddito potranno soddisfare i creditori delle Terme di Acireale. Inoltre nella valutazione del conferimento al fondo si potrà tenere conto dei debiti della società Terme per trasferirli alla Sgr che avrà il property e facility management. È chiaro che il progetto presentato nell’accordo di programma deve avere flussi di cassa solidi per far fronte al l’investimento per la valorizzazione che sarà ad esclusiva cura della Sgr, quindi nessun impegno finanziario da parte di enti pubblici interessati che al termine del fondo chiuso diverranno proprietari dei beni valorizzati”

Conclude un po’ amaramente il dottor Piccirillo: “Quanto ho detto è frutto di una operazione di partenariato pubblico privato con i fondi immobiliari e con il promotore privato di progetto. Ho già avuto modo di scriverlo in precedenza ma non ho mai ricevuto risposta da alcuno. Ignorarlo è un danno al nostro paese. Se c’è qualche critica si faccia avanti siamo per costruire e non distruggere e senza interessi personali!”

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