Domani per 4,4 milioni di Italiani sarà il primo giorno degli esami di maturità sociale

Domani per 4,4 milioni di Italiani sarà il primo giorno degli esami di maturità sociale

Comincia la fase 2. Domani torneranno al lavoro 4,4 milioni di Italiani e ripartiranno soprattutto quei settori economici che sono il motore produttivo dell’Italia: il manifatturiero, l’edilizia, il commercio all’ingrosso, i trasporti. A partire dal 18 maggio e poi ancora dal 1 giugno, salvo nuove disposizioni, la riapertura toccherà gradualmente tutti gli altri settori, dal commercio al dettaglio ai servizi alle persone che, per quanto oggi già in regola, sono però quelli maggiormente esposti a possibili assembramenti di persone. Sarà una prova generale quella di domani per capire come, brancolando ancora nel buio per quanto riguarda vaccini e farmaci efficaci per combattere il coronavirus, si potrà riprendere la vita normale di tutti i giorni, congelata per gli Italiani a partire dall’8 marzo. In realtà, non sarà mai ritorno alla normalità, ma ad una nuova normalità se si può usare questo termine, dove bisognerà familiarizzare con nuove abitudini di vita, di contatto con le persone, di spostamenti da e verso i luoghi di lavoro, di consumo dei pasti fuori casa, di praticabilità degli stessi luoghi di lavoro. Sicurezza e distanziamento sono le due parole d’ordine. Per molte imprese ciò ha già comportato ingenti costi di adeguamento delle strutture lavorative che nessun beneficio fiscale, nemmeno il credito d’imposta, potrà mai ristorare. Costi che si aggiungono ad altri costi e che non saranno mai coperti, almeno nei primi mesi, dalla crescita dei ricavi di vendita che saranno più lenti,

Con la salute però non si scherza. In questi due mesi, soprattutto nei primissimi giorni dove medici ed infermieri a mani nude lavoravano nei reparti ospedalieri per salvare vite umane, e nonostante tutto molta gente moriva, in particolare anziani e soggetti affetti da patologie pregresse, in questi due mesi abbiamo capito quanto importante sia la salute prima di ogni cosa, quanto valore abbia la vita con la quale ci si scherzava facilmente prima del Covid-19, quanto subdolo sia stato il coronavirus, nemico invisibile ed insidioso capace di togliere il respiro alle persone più gravemente affette, quanto è fondamentale chiudersi in casa se il nemico lo si vuole neutralizzare. Al netto di alcuni fatti episodici sgradevoli, gli Italiani hanno fatto bene i compiti per casa in questi due mesi e si sono “fidati” del Governo, della Protezione Civile e della commissione degli esperti in infettivologia e virologia. “Fidati” perché hanno capito il momento difficile e si sono adeguati.

Adesso, però, è il momento degli esami di maturità sociale. I compiti per casa non sono un lasciapassare per ottenere la maturità a scuola. Sono gli esami che contano.  E domani, 4 maggio, ci sarà il primo turno d’esami per 4,4 milioni di persone che torneranno al lavoro, indossando mascherine, guanti e gli altri dispositivi di protezione individuale, e mantenendo la distanza di un metro l’uno dall’altro. Non sarà facile, soprattutto accedendo, disponendosi all’interno, e defluendo dai mezzi di trasporto pubblico. E lo si è visto con gli aerei in queste ultime settimane, nonostante la formale dichiarazione di qualche vettore di essere perfettamente in regola. Occorrerà tanta autodisciplina, ma soprattutto tantissime pazienza e cortesia degli operatori dei mezzi di trasporto nel facilitare queste operazioni di massa che hanno a che vedere con la mobilità delle persone.

Era necessario ripartire, per non mettere ulteriormente in ginocchio il Paese. Ma bisogna saper ripartire bene. Domani sarà la prima giornata di esami di maturità sociale. Anche per chi, con grande gioia dopo due mesi di clausura, potrà rivedere i propri cari, i famosi congiunti. I fidanzati potranno finalmente guardarsi dritti negli occhi, di presenza, non più da remoto. Niente abbracci e niente baci, almeno in fase 2. A meno di compilare un modello di autodichiarazione d’amore.

Immagine di copertina: photo credits

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