Catania, la città del futuro sarà sempre più smart e digital


Saro Faraci

CATANIA – Sempre più smart, digitale e social la città del futuro per come la vedono i giovani di oggi; per come la stanno pensando alcuni attori istituzionali, tra cui il Comune e l’Università; per come la stanno progettando alcune grandi imprese delle telecomunicazioni, come Tim che a Catania ha due importanti presìdi di innovazione, il Joint Open Lab alla Cittadella (responsabile Valeria D’Amico) e il WCap (responsabile Luca Addesso), l’acceleratore di start up localizzato in via Novara che presto si trasformerà in un hub di innovazione imprenditoriale.

E’ proprio al WCap che questo pomeriggio si è tenuto l’evento “The future of the city” organizzato da Ilaria Potito e da Antonio Perdichizzi; la prima è responsabile nazionale degli acceleratori Tim WCap (esistono quattro strutture del genere in Italia, a Milano, a Bologna, a Roma e appunto a Catania, anche se una nuova prossimamente sarà localizzata in un’altra città del Sud) e il secondo, già presidente di Confindustria Giovani a Catania, è fondatore ed amministratore di Tree, una PMI innovativa che si è già distinta per l’hosting e il coordinamento di alcune importanti iniziative in favore delle start up del territorio.

Partiranno a breve diversi eventi ed attività formative per rivitalizzare il territorio di Catania e proseguire sulla via della costituzione di una vera e propria Start Up City, un ecosistema dell’innovazione che possa favorire la nascita di nuove imprese, stimolare lo sviluppo di quelle esistenti ed attrarre nuove realtà imprenditoriali, magari di caratura internazionale. Catania, nonostante i suoi ritardi nello sviluppo economico come tutte le città del Sud Italia, è una realtà interessante a livello nazionale, è una delle città più cablate del Paese grazie alla fibra ottica e agli investimenti in 5G, e si candida a diventare un vero e proprio hub dell’innovazione digitale grazie agli investimenti infrastrutturali effettuati dalle grandi imprese delle telecomunicazioni.

Ad oggi, nel territorio di Catania le start up innovative sono quasi 150 mentre le PMI innovative sono 11 e la città metropolitana alle pendici dell’Etna si conferma come la città più imprenditoriale delle nove province siciliane. Le attività a sostegno delle nuove imprese, a partire dall’esperienza di WCap nata nel 2013 e dell’incubatore Vulcanic avviato qualche anno dopo, si stanno moltiplicando su iniziativa di vari attori e soggetti del territorio. Un ruolo importante lo ricopre pure l’Università di Catania da cui si sono generate almeno una ventina di start up, compresi gli spin off promossi dai docenti e dai ricercatori, senza dimenticare l’esperienza pilota del Contamination Lab e quella formativa di Start Up Academy. L’ecosistema è in fase embrionale, ma le premesse per un suo sviluppo, come evidenziato nell’evento “The future of the city” ci sono tutte.

Ricco il parterre di ospiti questo pomeriggio. Moderati dal direttore di Economyup Giovanni Iozzia, sono intervenuti fra gli altri Attilio Somma, Claudio Centofanti, Mario Di Mauro e Francesco Russo di TIM; Enzo Bianco, sindaco di Catania; Antonello Biriaco di Confindustria; Enzo Catania in rappresentanza del Rettore dell’Università; Giuseppe Glorioso di Invitalia; Maurizio Carta dell’Università di Palermo; Rosario Sapienza di Impact Hub Siracusa. Presenti numerosi giovani, tra i quali tantissimi promotori di start up e nuove iniziative imprenditoriali.

 

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